EDILIZIA. Il 29 novembre stop alle norme del 2009. L'assessore Erriu: sarà riforma definitiva
Coste più tutelate, no agli scantinati, sì agli aumenti di cubatura Salta l'abitabilità degli scantinati, arrivano norme più restrittive per i sottotetti, diventa inviolabile la fascia costiera dei trecento metri (unica deroga per le strutture ricettive che intendono dotarsi di servizi «ma non di nuove camere»). E resteranno possibili gli aumenti di cubatura nelle zone residenziali, con l'esclusione dei centri storici. Sono i primi tratti della nuova legge sull'edilizia che prenderà il posto del Piano casa della Sardegna. «Non più il provvedimento nato da uno scenario temporaneo, ma una riforma strutturale che metterà in armonia pianificazione territoriale, sviluppo urbanistico e tutela ambientale», spiega l'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Erriu.
TEMPI STRETTI Il 29 novembre finirà la stagione delle Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio varate con la legge 4 del 2009 dopo il via libera del Piano casa nazionale. «Daremo forma a un disegno di legge che assicurerà una maggiore qualità urbanistica e farà un passo importante sotto il profilo dell'efficienza energetica», sottolinea il rappresentante della Giunta di Francesco Pigliaru. «C'è alla spalle un lavoro di molti mesi che mira anche a semplificare le regole nella giungla di articoli che ha spesso parametri di riferimento ormai datati come quelli degli anni Ottanta». I tempi sono stretti «ma non abbiamo alcuna intenzione di lasciare un vuoto legislativo dopo la scadenza del Piano casa», sottolinea Erriu. «Stiamo lavorando sui dettagli per evitare impugnazioni da parte del governo, come è successo a chi ci ha preceduto».
NUOVA FILOSOFIA Il presidente della commissione Urbanistica in Consiglio regionale Antonio Solinas spiega che «le nuove norme assicureranno il giusto compromesso tra lo sviluppo dell'edilizia e la tutela del territorio, secondo quella che è l'azione di questa maggioranza». Pertanto «il disegno di legge non può essere considerato la proroga del Piano casa vigente». Non verrà più data l'abitabilità agli scantinati e verrà ripristinata le protezione totale nella fascia costiera sotto i 300 metri. «Potranno avere delle premialità soltanto le strutture ricettive intenzionate a creare servizi turistici» spiega Erriu, «come i centri benessere». Spariranno le agevolazioni per i servizi connessi al golf che avevano scatenato le polemiche nel 2011.
«MEGLIO UN ACCORDO UNANIME» Tra i banchi dell'opposizione si teme il cambio di linea che possa cambiare volto al Piano casa approvato nel 2009 dalla Giunta Cappellacci. Mario Floris (Uds) ha presentato una proposta di legge: «È formata da un solo articolo, si chiede la proroga di ventiquattro mesi dell'attuale provvedimento, per portare a compimento gli effetti positivi per l'edilizia e per i cittadini generati dalle norme del piano». All'ex presidente della Regione non dispiace però l'idea di una riforma strutturale del settore: «Molte norme urbanistiche risalgano a più di trent'anni fa, qualcosa dev'essere rivisto». Chiude con un appello: «Un tempo sulle scelte di pianificazione del territorio si trovavano accordi all'unanimità. Sarebbe l'ora di ritrovare quelle intese e buttare alle spalle la logica della contrapposizione ideologica degli ultimi anni».
CENTRODESTRA IN PRESSING Interviene anche il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (Fi): «L'auspicio è che la maggioranza non assuma un atteggiamento ideologico, tra l'altro sono già numerose le proposte di legge in attesa di approvazione». Il consigliere azzurro si dice pronto a dare battaglia: «Utilizzeremo ogni strumento regolamentare a disposizione per imprimere un'accelerazione e per portare chi oggi ha la responsabilità di guidare la Sardegna a compiere finalmente una scelta». Non decidere, continua Peru, «è uno dei costi più intollerabili che la politica fa gravare sulla comunità».
Giulio Zasso