Dai dossier consegnati dai professionisti alla commissione edilizia dell'Ordine degli ingegneri emergono le difficoltà che più frequentemente ostacolano il cammino di una pratica. Come quelle legate al rilascio del certificato di agibilità sulle strutture che hanno subìto un condono. «Può trattarsi di un immobile sul quale ad esempio è stata chiusa una veranda - spiega Marianna Fiori, referente della commissione edilizia privata dell'ordine degli ingegneri della Provincia di Cagliari - spesso ottenere l'agibilità in caso di condono è un'impresa, trattandosi spesso di strutture prive dei requisiti igienico-sanitari richiesti: il problema deriva dalla difficilissima interpretazione delle normative che provocano un rallentamento burocratico». Tempi che si allungano a volte così tanto da costringere chi aspetta l'agibilità a ripristinare lo stato “pre-condono” per poterla ottenere e vendere il proprio immobile.
Numerosi a Cagliari i casi di vecchi palazzi, anni '50-60, non conformi ai progetti approvati in quegli anni. Il professionista che ne verifica lo stato di fatto, se ci sono difformità le comunica al Comune in fase del nuovo progetto. E qui la pratica si congela, impasse da cui non è facile uscire. «Stiamo sottoponendo casi segnalati dai colleghi all'attenzione dell'Osservatorio dell'edilizia privata, l'organismo in funzione dallo scorso giugno: il dialogo aperto con i funzionari sui problemi più urgenti», chiarisce la Fiori, «ci aiuterà a superare gli intoppi». (c. ra.)