Progetti e scenari futuri, visioni e idee al servizio della cultura. Il confronto romano promosso ieri dal Museo nazionale delle arti Maxxi fra le sei città in corsa per diventare Capitale europea della cultura 2019 ha precorso i tempi. Prima che il 17 ottobre una sola città fra Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena venga selezionata per il titolo insieme a Plovdiv (Bulgaria), si è voluto dare visibilità e promuovere i progetti di “rigenerazione urbana”. Nell'auditorium del Maxxi un pubblico interessato a conoscere le prospettive di sviluppo e i benefici a medio-lungo termine: amministratori e politici, operatori culturali e progettisti, costruttori, imprenditori, esponenti del mondo finanziario. Nell'introdurre la manifestazione l'ex ministro Giovanna Melandri, presidente della fondazione Maxxi, ha presentato i rappresentanti delle sei città come portatori di un «bagaglio prezioso di progettualità». Antonella Recchia, segretario generale del ministero dei Beni culturali, ha parlato di «una sfida in corso di tipo urbano e sociale. Il governo si sta impegnando a sostenere le migliori proposte».
Gregorio Angelini, direttore generale Pabaac (Paesaggio, belle arti, architettura e arte contemporanea) ha sottolineato l'importanza dell'innovazione come volano per avviare i «processi di rigenerazione delle periferie urbane» e dell'utilità di una sana «competizione delle idee». Filippo delle Piane (Ance giovani) ha parlato a nome degli imprenditori: «Sono qui per capire se ci sono occasioni per investimenti. Per vincere qualsiasi sfida in corso serve il gioco di squadra». (p. p.)