Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ex ospedale Marino resta un rudere

Fonte: L'Unione Sarda
29 gennaio 2009

Il caso. L'edificio realizzato dall'architetto Badas non diventerà un centro benessere

La Regione annulla la gara. La Sa&Go: chiederemo i danni

L'ex Ospedale Marino era e rimarrà uno sfregio sulla disastrata spiaggia del Poetto.
La Regione ha scritto la parola fine sulla vicenda dell'ex ospedale Marino. Nel peggiore dei modi. Quell'edificio era e rimarrà ancora per chissà quanto tempo un rudere sulla già disastrata spiaggia del Poetto. Mercoledì 21 gennaio è la data ufficiale della sentenza di condanna di quello che doveva diventare un moderno centro di benessere. Su carta intestata dell'assessorato regionale agli Enti locali viene dichiarata conclusa infruttuosamente la procedura di gara . Tradurre dal burocratese non è semplice: di certo c'è che la società che si era aggiudicata l'appalto, e che aveva più volte dichiarato la propria intenzione di revocare l'offerta, non muoverà un solo mattone per il recupero dell'edificio. Tutto da rifare, quindi. Ma l'ex colonia realizzata dall'architetto Badas non può attendere i tempi di una nuova procedura: sta crollando ed è tutt'oggi un rudere, rifugio di sbandati. Cagliari vuole diventare una città turistica, capitale del Mediterraneo, ma con questi disastri l'obiettivo è irraggiungibile.
LA STORIA Il 30 maggio 2007 l'associazione temporanea d'imprese composta da Sa&Go (di Angelo Cerina e Sergio Porcedda, proprietari dello stabilimento balneare Il lido e, con Marco Tardelli, della discoteca Tsunami), San Maurizio (un centro benessere piemontese) e Policlinico città di Quartu, si aggiudica la gara che la vedeva opposta alla Prosperius di Firenze. Tutto sembra andare per il meglio, l'idea di recuperare la struttura piace. Soprattutto ai cagliaritani.
L'INTOPPO Non passano neanche due mesi che, il 19 luglio 2007, sorgono i primi intoppi. Il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Paolo Scarpellini non digerisce il fatto di essere stato escluso dalle discussioni preliminari e decreta, esprimendo parere negativo sul progetto, che lo stabile del Poetto è un sito di interesse culturale e storico e rimane sottoposto a tutte le disposizioni di tutela. Vietato toccare pilastri e solai. Non è tutto, la gara prevede la demolizione dell'ex pronto soccorso. Uno stabile di proprietà del Demanio che per cederlo pretende altri spazi. C'è poi il Comune che approva con riserva il progetto e fa rilevare che lo studio ha bisogno dell'approvazione del Consiglio comunale, trattandosi di zona G.
LA REVOCA La Sa&Go non ci sta a rettificare il piano economico: limita le attività del centro e la espone a ricorsi al Tar delle altre partecipanti. Il 14 marzo dell'anno scorso i giudici amministrativi respingono l'istanza della seconda classificata. Tra conferenze di servizio, discussioni informali e interventi del presidente Renato Soru, si arriva al 15 dicembre, quando la società vincitrice, dopo vari solleciti e alcune modifiche ai vincoli, alza bandiera bianca e revoca l'offerta. Il 21 gennaio 2009 l'assessorato regionale agli Enti locali dichiara la gara infruttuosa (non aggiudicazione).
LO SCARICABARILE La Regione scrive di demandare a separato provvedimento ogni valutazione circa la condotta assunta dalla ditta aggiudicataria . «Siamo noi le vittime di questa vicenda», spiega Angelo Cerina della Sa&Go. «Siamo stati al centro di diatribe tra Regione, Ministero e Comune. Questa gara l'abbiamo vinta regolarmente. Tutto è andato in fumo perché la Regione ha avocato a sé il diritto di assegnare un bene del quale non aveva titolarità. Abbiamo subito perdite economiche e d'immagine notevoli. Chiederemo i danni».
ANDREA ARTIZZU

29/01/2009