L'associazione Sardegna Sotterranea è pronta anche a organizzare una raccolta di fondi, con un duplice obiettivo: far lavorare giovani archeologi inoccupati e rendere l'area fruibile. “Sito da valorizzare”
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Stop al cantiere in via Milano a Cagliari per la presenza di un'area archeologica a pochi passi dalla basilica di Bonaria. E ora le associazioni Sardegna Sotterranea, Gruppo Cavità Cagliaritane e Aloe Felice scrivono al Ministero per i Beni e le Attività culturali. "Abbiamo monitorato per mesi, anche con i droni, l'area archeologica sulla collina - scrivono - Vorremmo, in sostanza, che il sito archeologico non rimanga esposto ad un possibile degrado, un po' come accadde per villa Tigellio, il cantiere Cocco di viale Sant'Avendrace o per Santa Lucia alla Marina. Troviamo subito le risorse necessarie per la sua apertura al pubblico". L'associazione Sardegna Sotterranea è pronta anche a organizzare una raccolta di fondi, con un duplice obiettivo: far lavorare giovani archeologi inoccupati e rendere l'area fruibile. "Quel sito - concludono le associazioni - è di straordinario interesse perché il colle di Bonaria è stato luogo di sepoltura per nuragici, fenicio-punici e romani. Accolse una necropoli e insediamenti di epoca romana e medievale e una cittadella medievale, adiacente il Santuario della Madonna di Bonaria, la protettrice di chi va per mare che, speriamo, ora possa vegliare sul tesoro archeologico ritrovato".
“Si tratta di strutture murarie di età medievale”, afferma Donatella Mureddu, della Soprintendenza ai Beni Archeologici, “ma è possibile che nello stato sottostante ci siano reperti di età romana, in quel periodo nella zona c’era sicuramente una necropoli”. La Sovrintendenza ha presentato una dichiarazione di interesse culturale che dovrà essere presentata dalla Direzione regionale dei Beni culturali. I costruttori a questo punto potrebbero presentare un nuovo progetto da presentare alla Soprintendenza.