Riunione tra magistrati e rappresentanti del Comune di Cagliari il 25 settembre 2014 che ha deciso di avviare una campagna di demolizioni e ripristino ambientale di opere abusive insanabili nel parco naturale
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E dopo la Regione si muove anche la Procura. Ci sono almeno 4 sentenze penali passate in giudicato contenenti ordini di demolizione di abusi edilizi e ripristino ambientale. E due giorni fa i magistrati, incontrando i rappresentanti del Comune di Cagliari (il sindaco Massimo Zedda e il direttore generale Maria Cristina Mancini), avrebbero comunicato la decisione di avviare una campagna di demolizioni e ripristino ambientale di opere abusive insanabili nel parco naturale. La notizia, pubblicata ieri da La Nuova Sardegna, è stata ripresa oggi dal Gruppo d’Intervento giuridico, che da anni lotta contro il cemento a due passi dai fenicotteri. Ma, secondo fonti vicine al primo cittadino, la dicussione non avrebbe avuto come focus Molentargius, bensì l'abusivismo in generale in città e comunque la volontà di piazza Repubblica di intervenire.
Gli ambientalisti esultano per l’attenzione che sta crescendo attorno al decennale problema. Il 25 settembre si è svolto un “tavolo tecnico” sull’abusivismo edilizio nell’area naturale protetta presenti gli assessori regionali dell'Urbanistica Cristiano Erriu e dell'Ambiente Donatella Spano, insieme ai rappresentanti competenti dei comuni di Cagliari e Quartu e del Parco Naturale e il rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact). E per quanto è emerso dall’incontro: cioè che “l'abusivismo frena la crescita e l'attuazione del piano di sviluppo del Parco. Siamo determinati a dare impulso a un lavoro congiunto per mettere a regime i manufatti sanabili e attuare un reale coordinamento di azioni amministrative che sono di tipo urbanistico, ambientale e sanitario".
Nel territorio comunale di Cagliari sono stati riscontrati e sanzionati 206 casi di abusivismo edilizio totale e parziale, 245 casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, ben 39 casi sono oggetto di procedure di esecuzione coattiva dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, mentre altri 137 casi di abusivismo edilizio totale e parziale sono ancora in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio. Nessun dato riguardo lo svolgimento delle procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.INC.A.), nonostante l’area rientri in un sito di importanza comunitaria (S.I.C.).
Mentre a Quartu sono stati riscontrati 1 caso di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, 14 casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di concessioni edilizie in sanatoria, 13 casi di abusivismo edilizio totale e parziale ancora in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio, mentre in nessun caso sono state svolte le procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.INC.A.), nonostante l’area rientri in un sito di importanza comunitaria (S.I.C.).
“Come si vede”, spiega Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento giuridico: “complessivamente a oggi nel parco naturale regionale “Molentargius – Saline” vi sono ben 259 casi di abusivismo edilizio totale o parziale riscontrati e sanzionati, di questi 39 sono oggetto di procedure di esecuzione coattiva dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, mentre sono 150 i casi di abusivismo edilizio totale e parziale in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio. Una vergogna”, conclude, “una totale indecenza”.