Rassegna Stampa

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Spazzatura, siringhe e vecchi computer e tv. Via la discarica davanti alle tombe romane

Fonte: web cagliaripad.it
29 settembre 2014

 

La Regione, tramite l'assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu, ha assicurato che la Piazza dell'ex cantiere Cocco con vista sulle antiche sepolture - un'area di notevole interesse archeologico, storico e paesaggistico - sarà riaperta entro un anno


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Siringhe, tv, computer, pezzi di tubature, bottiglie di plastica e di vetro, lattine e persino un vecchio passeggino. Il tutto immerso in un mare di sterpaglie: lo spazio è recintato e nascosto, tanto che gli stessi molti cittadini ne ignorano l'esistenza. È quanto trovato questa mattina dai volontari di Legambiente, davanti alle tombe romane del I secolo dopo Cristo, nel corso dell'iniziativa "Puliamo il Mondo" a Cagliari. La discarica è stata scoperta a un passo dal liceo Siotto e soprattutto all'ingresso del futuro parco archeologico di Tuvixeddu. Lo spazio è quello denominato "ex cantiere Cocco", acquisito da alcuni anni dalla Regione. "Una situazione di degrado - ha spiegato il presidente regionale di Legambiente, Vincenzo Tiana - destinata a sparire con l'intervento di Regione e Comune". Indossando pettorine e cappellini gialli dell'associazione, guanti, zappe e rastrelli in poche ore i volontari hanno raccolto di tutto. "Legambiente - spiega l'associazione - con la collaborazione di cittadini e associazioni vuole contribuire con un gesto concreto a migliorare lo spazio e sensibilizzare le amministrazioni competenti ad attuare un progetto di recupero dell'area e di restauro generale di tutto il versante di Tuvixeddu sovrastante viale Sant'Avendrace". La Regione, tramite l'assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu, ha assicurato che la Piazza dell'ex cantiere Cocco con vista sulle tombe romane - un'area di notevole interesse archeologico, storico e paesaggistico - sarà riaperta entro un anno e saranno investiti 5 milioni per rilanciare villa Laura. Tra i tesori che potranno essere riscoperti c'è anche la tomba dei "mascheroni", ora coperta da un muro di protezione. "Una storia incredibile - spiega l'archeologo Alfonso Stiglitz - E' uno dei siti più importanti con decorazioni e stucchi, nel '900 veniva utilizzato come deposito di pellami. Mentre negli anni '90 era un retrobottega di un'officina di un carrozziere. Ora c'è un progetto per la riapertura". Anche l'assessore comunale ai lavori pubblici e vicesindaco Luisa Anna Marras ha spiegato che l'amministrazione è pronta a fare il possibile per accelerare i tempi per la riscoperta dell'area. E in particolare proprio della tomba dei "mascheroni". Gli studiosi parlavano già dal 1800 di una tomba decorata con pesci, spighe ed altri fregi forse anche del I secolo dopo Cristo. L'umidità e il tempo hanno cancellato tanti pezzi di storia, ma qualcosa rimane. E presto i cagliaritani potranno riappropriarsi del loro tesoro. Nella speranza che anche questo serva a vincere le "scommessa" nella corsa a Capitale europea della Cultura 2019.