Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Matrimoni gay all'estero, lo stop della Prefettura

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2014


COMUNE. «No alla trascrizione nei registri dello stato civile»

 



 

Dopo Bologna potrebbe replicarsi anche a Cagliari lo scontro sulla trascrizione nello stato civile dei matrimoni gay contratti all'estero. Nei giorni scorsi gli uffici comunali hanno interpellato sul punto la Prefettura, che informalmente ha ricordato che la legge non prevede la trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso nel registro dello stato civile. Tradotto: non si può fare. Anche perché qui non si parla dell'elenco delle coppie di fatto, che è altra cosa, bensì del riconoscimento degli effetti giuridici del matrimonio.
LA POLEMICA Due passi indietro per capire: un mese e mezzo fa, dopo che il Tribunale di Grosseto aveva ordinato (con una sentenza ancora non definitiva) al Comune di trascrivere le nozze celebrate all'estero da una coppia omosessuale, il capogruppo di Sel in consiglio, Sergio Mascia, aveva presentato un'interrogazione in cui chiedeva come intendesse orientarsi sul tema il Comune di Cagliari. L'assessore Anna Paola Loi aveva risposto prendendo tempo e rinviando la questione. Poi però è successo che il 30 giugno il sindaco di Bologna Virginio Merola ha dato il via libera di sua iniziativa alla contestata trascrizione, scatenando l'immediata reazione del prefetto della città felsinea Ennio Mario Sodano che ha chiesto al primo cittadino di annullare la direttiva perché contraria alla legge vigente.
SEL «Sapevo che gli uffici di Cagliari avevano iniziato ad approfondire la materia e che c'erano dei contatti con la Prefettura - dice Mascia -, come è ovvio c'è una naturale cautela perché la materia è molto delicata. Se la cosa non è fattibile perché in violazione della legge non insisteremo, ma non posso non notare come ancora una volta i Comuni si stanno sostituendo al legislatore nazionale per far valere i diritti civili dei cittadini, chi è gravemente inadempiente è il nostro Parlamento e spero che prima o poi questa battaglia di civiltà venga affrontata in quella sede».
L'OPPOSIZIONE Soddisfatto Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale del Pdl. «La Prefettura ha giustamente ricordato al Comune di Cagliari che si deve attenere alla legge - dice -, io ho celebrato centinaia di matrimoni e per me che sono cattolico l'unica unione possibile è quella tra uomo e donna, ciò non significa che gli omosessuali non vadano rispettati e non abbiano i loro diritti, ma il matrimonio è un'altra cosa». La partita sembra chiusa dunque. Almeno per ora. (m. le.)