La proposta dei consiglieri comunali Francesca Ghirra e Filippo Petrucci
«L'ippodromo del Poetto non deve essere venduto, per nessun motivo». Con un buco in bilancio che supera i 200 mila euro e con in cassa pochi spiccioli i tempi di sopravvivenza della Società ippica sono ridotti a poche settimane. L'assemblea dei soci (Comune, Camera di commercio e Regione) non ha alternative: vendita o concessione dello storico impianto del Poetto. E su quest'ultima ipotesi puntano decisamente i consiglieri comunali Francesca Ghirra e Filippo Petrucci.
LE PROPOSTE Con i tagli del governo, la gestione dell'ippodromo non rientra certo nei fini istituzionali di Palazzo Bacaredda. In pratica il Comune non può mettere soldi per risanare il passivo. L'impianto del Poetto è iscritto a bilancio per circa sei milioni di euro. Un valore puramente contabile, per stabilire un prezzo di mercato occorre una perizia, che ancora non esiste. Una soluzione - come detto - che non piace ai due consiglieri comunali. «Siamo assolutamente contrari alla vendita e, così come il sindaco, riteniamo sia preferibile l'affidamento trentennale della gestione della struttura a una società o a un associazione temporanea di impresa», affermano Ghirra e Petrucci. «L'accordo dovrà prevedere tutte le diverse tipologie di servizi che dovranno essere erogate: dal ristorante, alla scuola di equitazione, dalla gestione dei campi all'organizzazione delle manifestazioni sportive». C'è qualche proposta? «Sì, anche il Laore è interessato alla concessione».
PATTO DI FUTURA VENDITA Petrucci e Ghirra sostengono di avere la ricetta per la rinascita dell'ippodromo. «Per quanto riguarda le attività equestri, suggerivamo di rilanciare concorsi, rassegne e palii e di attrarre gli allevatori sardi verso la struttura procedendo non all'acquisto dei cavalli, ma al loro affidamento con patto di futura vendita . Una soluzione che - sostengono i due consiglieri comunali - avrebbe consentito alla scuola di equitazione e al Comune in occasione di Sant'Efisio, di avere ottimi cavalli, senza disporre della loro proprietà e di tutto ciò che questo comporta anche da un punto di vista di costi, e poter trarre dei profitti dalla loro vendita».
I CAMPI Molte zone dell'ippodromo non sono utilizzate. «I campi un tempo utilizzati dal Cagliari Calcio vanno assegnati a società sportive che praticano attività che non hanno una casa in città, come il rugby e il baseball».
L'EMERGENZA I tempi, in ogni caso, sono lunghi e non certo compatibili con le disponibilità e l'autonomia della società. Ci sono le bollette di acqua e luce e gli animali devono mangiare.
Andrea Artizzu