Aperto un confronto tra Cgil, Cisl, Uil e l'assessore regionale all'Istruzione Firino. Tema dell'incontro, il Piano di risanamento scolastico
Immagine tratta dal web
"Siamo fortemente preoccupati per la condizione della scuola e per ciò che avverrebbe se venissero applicati i parametri nazionali che, anche con le deroghe concesse, potrebbero portare alla ristrutturazione di cinquantuno Autonomie scolastiche, un taglio che si aggiungerebbe alle drastiche riduzioni degli anni precedenti": è il primo punto evidenziato da Cgil Cisl e Uil confederali nel confronto (al quale hanno partecipato anche le categorie) aperto oggi dall'assessore Firino in vista dell'imminente stesura del Piano di dimensionamento scolastico.
"Alla Giunta chiediamo - hanno detto i segretari regionali Marinora Di Biase, Ignazio Ganga, Angela Lobrano - di esercitare una forte azione nei confronti del Governo, anche attraverso la conferenza Stato Regioni, e anche con una legge regionale sul settore, affinché alla Sardegna vengano riconosciute la sua specificità geografica, demografica e culturale e la complessiva sofferenza del sistema, sia per l'altissima percentuale di dispersione scolastica (27,5 per cento), sia per il livello dell'offerta formativa, che non corrisponde alle esigenze di sviluppo". Secondo i sindacati non è accettabile che la rete scolastica debba essere pedissequamente dimensionata secondo i parametri ministeriali, e non sono di certo sufficienti le deroghe concesse. Il rischio è l'esasperazione di alcuni fenomeni che già condizionano negativamente i livelli di istruzione: pendolarismo e desertificazione del territorio, ma anche "le situazioni di disagio dei giovani alle quali dobbiamo invece rispondere con una forte presenza dei presidi scolastici". Cgil Cisl e Uil hanno segnalato l'aumento delle condizioni di rischio, legate anche alla grave situazione sociale ed economica in cui si trovano troppe famiglie.
I sindacati - si legge in una nota - hanno inoltre sottolineato il tema della qualità e varietà dell'offerta educativa, che dovrebbe essere costruita sulla base delle esigenze di sviluppo dei territori e delle aspettative degli studenti. E ancora, il problema delle pluriclassi (che non garantiscono adeguatamente il diritto allo studio) e la scarsa attenzione per l'educazione degli adulti e per l'educazione continua, offerta certamente da potenziare in una Regione in cui purtroppo i livelli di istruzione sono ancora molto bassi.
Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre chiesto che i trenta milioni destinati all'edilizia scolastica vengano spesi entro l'anno "perché è essenziale svolgere le attività didattiche in un ambiente sicuro e confortevole". Fra i temi toccati, anche le condizioni di lavoro del personale scolastico, ridotto ai minimi termini. "Auspichiamo - hanno concluso i sindacati - che siano destinate adeguate risorse, sia regionali (con la Finanziaria), sia comunitarie, a un Piano scolastico che garantisca un sistema di istruzione di qualità, anche attraverso un welfare per gli studenti che restituisca ai giovani il diritto allo studio sancito dalla Costituzione".