La scoperta da parte di Sardegna Sotterranea
Autore: Redazione Casteddu Online il 18/09/2014 08:45
Le grotte del colle Sant'Elia non smettono di stupire e la Cagliari preistorica riaffiora, anzi non è poi così distante dai nostri giorni. Lo dimostra l'esito del sopralluogo esplorativo del team Sardegna Sotterranea che ha documentato, nei ripari naturali del colle, antiche pitture rupestri.
Sono perlopiù segni di ocra rossa lasciati sulle pareti calcaree dagli uomini della preistoria e che, da oggi, sono visibili nel portale dell'Associazione, Sardegnasotterranea.org.
"Si tratta delle forme espressive ed artistiche dei nostri antenati, uomini e donne che oltre tremila anni fa, vestivano di pelli e dimoravano sottoterra, seppellendo all'occorrenza i propri cari nelle caverne" racconta Marcello Polastri che ha fotografato le antiche pitture, rilevandone una decina.
Tra le tante, il giornalista ha anche documentato una figura antropomorfa: "sembrerebbe un uomo visto di profilo - racconta - e praticamente è lo stesso che fu segnalato da professor Enrico Atzeni dell'Università di Cagliari e dall'illustre archeologo Giovanni Lilliu, in una Grotta denominata del Bagno Penale, perchè situata a trecento metri di distanza dal vecchio carcere di San Bartolomeo".
Una segnalazione, quella di Atzeni, che risale a molti anni fa mentre il sopralluogo di questi giorni, grazie alle moderne tecnologie, ed alle luci ha consentito di meglio documentare quell'antica pittura nella quale si vede chiaramente un uomo, che impugna un oggetto, “parrebbe un arco o comunque un oggetto arcuato”.
Purtroppo, questa cavità sotterranea, è gravata dal crollo di grandi massi. Sono pietre pesanti tonnellate, cadute dall'alto, per via delle radici dei pini presenti nella zona e che, dalla vecchia Grotta del Bagno penale, cercano di captare le acque sotterranee.
Tanti altri disegni sono stati osservati in zona ma, per gli studiosi, sarebbe sciocco rivelarne l'esatta ubicazione: “è alto il timore per una possibile manomissione mentre tante sono le nostre speranze per valorizzare, in modo intelligente, questo angolo di Sardegna nel quale i nostri progenitori scelsero di abitare”.
Nei prossimi giorni verrà portata avanti una campagna esplorativa mirata a determinare e rilevare altre tracce dipitture, in altre grotte situate anche nei terreni provati della zona, utilizzando lampade luminescenti per scovare i segni del nostro passato, e far luce sulla preistoria Cagliaritana.