Sant'Elia, centrosinistra accelera: "Nuova vita sull'esempio della Marina"
Subito 17 milioni e tempi rapidi per i lavori. Sono le richieste del centrosinistra a Cagliari per la riqualificazione del quartiere Sant’Elia. La richiesta alla Regione dopo la firma dell’accordo di programma con Area e Comune.
CAGLIARI - Le firme sulle carte ora ci sono ma dopo che Regione, Comune e Area (Azienda per l’edilizia abitativa) hanno trovato l’accordo per far partire la riqualificazione del quartiere, servono fatti concreti. E’ quello che chiede il centrosinistra a Cagliari con un ordine del giorno approvato in Consiglio comunale. Superati gli anni di stallo, quelli della “guerra” tra Floris e Soru sul futuro del rione, ora che in via Roma e viale Trento il colore politico è il medesimo il futuro per Sant’Elia incombe. O meglio, dovrebbe: “Chiediamo al sindaco - a parlare è Francesca Ghirra (Sel) - di vigilare affinchè reperisca 17 milioni di euro che in precedenza erano stati definanziati”. I fondi, che serviranno a coprire la prima fase degli interventi, si aggiungono ad altri 20 milioni già disponibili. In totale dunque serviranno 37 milioni per realizzare una minima parte di quello che era il Masterplan pensato nel 2006 dalla giunta Soru: niente Betile e niente nuovi alloggi, si agirà per migliorare spazi pubblici e spazi comuni. Successivamente verrà il turno delle manutenzioni degli edifici nei complessi del Favero, delle Lame, delle Torri e degli Anelli ma per quest'ultima fase occorrerà trovare altri 96 milioni.
Su Sant'Elia la giunta Zedda si sta spendendo parecchio (agli interventi già previsti si aggiungerà anche un parco di 15 ettari disegnato dall'archistar Joao Nunes) e oltre la volontà di collegare il quartiere con la metro leggera sul fronte comunale si cerca di ottenere di più: ad esempio l’inserimento di servizi nel quartiere allo scopo di far nascere un tessuto economico. “La realizzazione di servizi è rilevante - prosegue Ghirra - potrebbero avere anche ricadute lavorative e per questo chiediamo venga applicata una clausola sociale a favore degli abitanti. Chiediamo inoltre che venga attivato un percorso partecipativo per far conoscere gli interventi in modo che anche i servizi utili vengano individuati dagli stessi residenti". In particolare il documento votato in Aula chiede l’inserimento di uffici pubblici, l’istituzione di una zona franca urbana come strumento di opportunità di sviluppo di nuove imprese, lotta alla disoccupazione grazie al sostegno di imprenditoria giovanile e femminile. “I servizi sono necessari affinchè Sant'Elia diventi un quartiere normale come gli altri - prosegue Filippo Petrucci (lista Megliodiprimanoncibasta) -. guardiamo alla trasformazione che c’è stata alla Marina, prima era un luogo tutt'altro che frequentato”.
Nessuno si sbilancia sui tempi ma l’ipotesi a cui si lavora è quella di chiudere la partita burocratica (progettazione preliminare e definitiva più i tempi per la gara d’appalto) in circa un anno e mezzo. “Vogliamo recuperare il tempo perso dalla passata gestione di Area e Regione - conclude il capogruppo Pd, Davide Carta - vigileremo sulla disponibilità dei fondi”.