Festival Dal 2 al 4 ottobre, a Cagliari, il Karel Music Expo organizzato da
La musica che lascia il segno occupa Castello
C i sono gli Orb (in versione sound system) con le loro sonorità techno-ambient, collaudate e mutevoli come la formazione che ruota intorno ad Alex Paterson. Torna Damen Samuel che si definisce «international troubadour» e viene dall'Australia, ma è un tedesco-nigeriano e ha collaudato le sue ballate mellow negli Usa. E ci sono, come sempre, i sardi che battono strade non ovvie. Come il cantautore Fabio Canu , che ha trovato il successo in Spagna. O Stefano Cherchi , voce e fondatore del gruppo Nielsa, che coltiva le sue sperimentazioni nell'isola di San Pietro.
Ci sono stimoli e suggestioni senza confini artistici o geografici nel programma del Karel Music Expo (Rosso, come il terzo colore della Ruota della Medicina degli Yankton, tribù nativa del Nord America) organizzato da Vox Day. A Cagliari, al Teatro civico di Castello e dintorni, da giovedì 2 a sabato 4 ottobre. Ottava edizione del Festival delle Culture resistenti. «Diamo spazio a contenuti di nicchia svincolati dalla grande distribuzione», afferma Davide Catinari, musicista nonché mente ed anima (con Serenella Massacci) di Vox Day. «Il gruppo commerciale rende, ma non lascia nulla al luogo dove suona». In 24 anni di Vox Day sono cresciuti gli organizzatori, le band locali, il pubblico. Al quale - cosa ormai rara - si chiede di pagare un biglietto: tra i 15 e i 20 euro a serata (più i diritti), ma ne bastano 30 per l'abbonamento a tutto il festival. «Viene chi è davvero interessato, non chi è di passaggio». Paga meno chi viene pedalando: 10 euro è la tariffa per ciclisti. Bus ad hoc da Sassari e Oristano (per info: Nicola 328 9053599 e Marcello 328 946242) con ritorno in nottata.
Performance musicali e visive: il Karel Music Expo parte giovedì 2 ottobre (ore 19) al Ghetto, con l'installazione “Rubens” di Matteo Ambu , artista isolano che crea le sue opere con oggetti di recupero. Alle 21, al Teatro Civico, sul main stage, l'ironia hardcore di Bologna Violenta (ovvero il polistrumentista trevigiano Nicola Manzan). La sonorità cambia con Fabio Canu e il suo country rock (sull'acoustic stage) e con la cantautrice pesarese Maria Antonietta e il magnetico folksinger inglese dalle tinte blues Duke Garwood . Chiudono, alle 23, i ben rodati Bud Spencer Blues Explosion . La stessa alternanza di arti, stili e generi si ripresenta nei giorni successi. Venerdì (18.30) il Festival scala la Torre dell'Elefante con la performance acrobatica “Little Nemo” della compagnia Il Posto di Wanda Moretti (pionieri in Italia della danza verticale) con musiche per sax e live electronics di Marco Castelli. Alle 19.30, al Ghetto, Wo(Man): mix di video e performance impregnata di simbolismo del duo Con.Tatto (Francesca Leoni e Davide Mastrangelo). Gli appuntamenti musicali propongono fra gli altri il giovane cantautore napoletano Giovanni Truppi , il delicato duo indie-folk australiano Oh Me My (Luke Golding e Stacey Abbott), ma anche Saffronkeira , alias Eugenio Caria, dj e musicista sardo. Chiuderanno, alle 23 sul palco principale, gli Orb , mitica band della techno-ambient inglese, guidati dal fondatore Alex Paterson, accompagnato dal collega di lunga data Fil Le Gonidec. Sabato, al Ghetto (ore 19.30) torna Con.Tatto. Mentre i concerti propongono le sardo-londinesi Lilies on Mars , Damen Samuel e i tedeschi Mouse on Mars . Scelte eclettiche, talvolta in apparenza lontane da quelle del Catinari musicista. Ma una chiave comune esiste: il blues. «Se usciamo dalla visione limitata dello standard di dodici battute, se guardiamo allo spirito, il Karel Music Expo è blues: sofferenza, solitudine, come nella nostra isola che perde i giovani. È musica che pretende un ascolto». Che lascia il segno, non scivola via.
Daniela Pinna