Raccolta ‘porta a porta’ a Cagliari, perchè dopo tre anni non è partita
Incertezze sulla raccolta rifiuti “porta a porta”. Tempi lunghi per scrivere il bando, la sperimentazione annunciata per quest’estate poi spostata a novembre ma il servizio potrebbe slittare ancora. Ecco perchè.
CAGLIARI- Se fosse un ballo sarebbe un lento, senza ombra di dubbio. A Cagliari la raccolta dei rifiuti “porta a porta” non è ancora partita, nonostante se ne parli da anni e anni. La vicenda infatti attraversa due consiliature iniziando con la Giunta di centrodestra guidato da Emilio Floris, che ci aveva provato con un bando di gara poi finito nel nulla, prosegue con il centrosinistra oggi al governo della città. L’accelerata arriva proprio tre anni fa quando il nuovo Esecutivo decide di imprimere un’accelerata per aumentare la quantità di rifiuti differenziati (portandoli al 65%) ed evitare sanzioni. Si decide di rivoluzionare il servizio con la speranza di non dover ricorrere a dispendiose proroghe: ma prima di arrivare alla stesura del bando passano quasi due anni e un assessore perso per strada, ufficialmente dimessosi dall’incarico per “motivi personali” ma che sei mesi prima si era visto ridimensionare alcune deleghe in occasione di un rimpasto. Infine l’avvio entro quest’estate, in modalità sperimentale in alcuni quartieri, è soltanto annunciato. Ad oggi non si sa quando i cagliaritani potranno dimenticare cassonetti e strade sporche.
Di certo c’è che l’appalto settennale da 236 milioni di euro, tra i più importanti e delicati nella storia dell’amministrazione del capoluogo, indetto a febbraio 2014 è stato aggiudicato in via provvisoria il 25 agosto. A vincere è l’associazione temporanea di imprese (Ati) formata da De Vizia Transfer spa, Cns società cooperativa e San Germano srl che, pur essendosi classificata seconda, ha la meglio sul gruppo composto da Econord, Genesu, Spurghi e Campidano ambiente. Il motivo lo spiega il presidente della commissione Servizi Tecnologici, Fabrizio Marcello (Pd): “I primi avevano fatto un’offerta, giudicata anomala per un eccessivo ribasso nei costi della sicurezza”. Da qui il ribaltamento dell'esito della selezione che tuttavia potrebbe avere ulteriori rallentamenti nel caso di un eventuale ricorso al Tar (che viene dato quasi per certo) da parte degli esclusi.
Comunque vada dal Comune non si fasciano la testa prima di essersela rotta: “La commissione giudicatrice - prosegue Marcello - ora ha trasferito la pratica in un plico top secret all’Ufficio Appalti che in 45 giorni deve garantire che tutto sia a norma di legge, salvo ulteriori tempi che possono essere richiesti di volta in volta. Il procedimento sta andando avanti seguendo il normale iter amministrativo”. Insomma occorre rispettare leggi e burocrazia che hanno i loro tempi seppur incerti, come conferma anche l’ufficio Igiene del Suolo e Gestione Ambientale: “Per il suddetto appalto - scrive il dirigente Daniele Olla in una determina di due giorni fa -, attualmente in fase di aggiudicazione provvisoria, può stimarsi una aggiudicazione definitiva nell'ultimo bimestre del 2014, salvi eventuali maggiori termini occorrenti per tale procedura, allo stato attuale non stimabili in misura determinata”. Tutto ciò ha prodotto un primo effetto: il disimpegno dal Bilancio 2014 della somma di 9,8 milioni di euro, cifra che da luglio a dicembre sarebbe servita a far fronte ai primi sei mesi di attività del nuovo servizio.
Nel frattempo la città continua a fare i conti con un sistema di pulizia ereditato dal passato (dato in proroga fino al 31 ottobre 2014 proprio a De Vizia, Cns e San Germano che gestivano il precedente appalto) e criticato in più occasioni. I motivi? In centro cassonetti colmi di rifiuti soprattutto di mattina con in alcuni casi conseguente presenza di topi, pulizia delle strade che non avviene quotidianamente. Lo sanno bene i consiglieri di maggioranza e opposizione che oggi hanno incontrato l’assessore competente Anna Paola Loi. “Ora la città è sporca - dichiara Alessio Mereu (FdI) - l’amministrazione però non può avere alibi in attesa che il nuovo servizio venga aggiudicato”. Anche Andrea Scano (Pd) sottolinea criticità e chiede “un controllo stringente verso la società che si occupa dell’appalto, questo aspetto oggi è molto carente e va potenziato”. Loi ha concluso: “Siamo in una fase amministrativa alla quale io, che ho un ruolo politico, attualmente mi devo adeguare”.