Rassegna Stampa

Il Sardegna

Redditi sardi dichiarati in Asia evasione milionaria dell'Alcoa

Fonte: Il Sardegna
27 gennaio 2009

Entrate. La multinazionale non ha denunciato 30 milioni nel 2005: il Fisco batte cassa
Agli uffici dell'Agenzia di via Baccaredda rientrati cinque milioni di euro intasse e multa

Redditi prodotti in Sardegna, ma dichiarati in paesi del Sud Est asiatico, dove hanno sede altre società del gruppo Alcoa. Ma che in quei paesi pagano imposte più basse. In questo modo, la multinazionale dell'alluminio che a Portoscuso ha una delle sue cinque sedi italiane, ha evaso 30 milioni di euro, evitando di denunciarli nella dichiarazione dei redditi del 2005. Ma dopo una complessa indagine, l'Agenzia delle Entrate della Sardegna è rientrata in possesso di quanto dovuto. Cinque milioni di euro incassati in contanti, al termine di una verifica fiscale che ha permesso di scoprire la maxi evasione di 30 milioni di euro.

L'INDAGINE. L’accertamento, da parte dell’Ufficio Analisi e controlli, è scattato lo scorso settembre dopo la cessione s t r a o r d i n a r i a d i u n r a m o d’azienda: operazione che la Alcoa considerava una semplice vendita di beni per dedurre la minusvalenza conseguita ai fini Irap. I funzionari dell’Agenzia hanno invece ricostruito i movimenti societari: la società effettuava spostamenti di reddito imponibile verso altre affiliate dello stesso gruppo internazionale, ma residenti in Paesi asiatici a più bassa fiscalità. È stato, quindi, rideterminato il valore normale di tali operazioni tramite verifiche molto complesse. L’analisi delle procedure contabili adottate a livello europeo ha permesso di constatare valori sballati nel gettito Iva sulle importazioni di materie prime, e un’errata applicazione del regime speciale sui rottami non ferrosi. Da quest'analisi è scattata la contestazione, o meglio quello che in gergo tecnico contabile viene definito il verbale di “constatazione”.

LA RISCOSSIONE. Sui trenta milioni evasi nel 2005, l’Agenzia ha valutato in circa tre milioni la quota per la mancata dichiarazione di Ires, Irap e Iva, per un’imposta evasa di oltre 3.100.000 euro. «La società ha sostanzialmente accolto l’impianto presuntivo delle Entrate - si legge in un comunicato diffuso dalle agenzie di stampa - senza opporre eccezioni permettendo un immediato recupero del gettito fiscale che con sanzioni e interessi è risultato di circa cinque milioni di euro». In poco tempo, la multinazionale americana dell'alluminio avrebbe rinunciato a qualsiasi appello: ha direttamente staccato un assegni per pagare in contanti il locale ufficio dell'Agenzia.