L'assemblea dei soci valuta la vendita o la concessione della società ippica Ippodromo,
Vendita o concessione trentennale. L'ippodromo del Poetto sta per affrontare la corsa più importante della sua storia. Il traguardo è vicinissimo. Troppo. Con un buco in bilancio che supera i 200 mila euro e con in cassa pochi spiccioli i tempi di sopravvivenza sono ridotti a poche settimane. Ieri mattina l'assemblea dei soci della Società ippica Cagliari (per il Comune il sindaco massimo Zedda, per la Camera di commercio Giancarlo Deidda, per la Regione Raffaele Cherchi) hanno preso atto della situazione disastrosa e valutato la possibilità che alcuni imprenditori possano farsi carico dell'impianto.
LE POSSIBILITÀ Quale sarà il futuro dell'ippodromo? La società verrà ceduta? I cavalli venduti? E i dipendenti che fine faranno? Quesiti posti durante l'incontro guidato dal presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Battista Ena. «Comune, Camera di commercio e Agris hanno condiviso la volontà di valorizzare la struttura», spiega il sindaco Zedda. «Le norme non ci consentono di effettuare la ricapitalizzazione di società partecipate». Tradotto? «La gestione di un ippodromo non rientra certo nei fini istituzionali dell'amministrazione comunale. In pratica il Comune non può mettere soldi per risanare il passivo di bilancio». C'è una scappatoia che permetta di superare un ostacolo così alto? «Abbiamo pensato di favorire i privati». Come? «Prima di tutto dovremo modificare le norme per consentire l'apertura a soggetti non pubblici». C'è qualcuno all'orizzonte? «Abbiamo ricevuto alcune proposte da parte di imprenditori. Dobbiamo valutare le intenzioni reali e il loro peso». Quale potrebbe essere la formula di affidamento? «Vendita o cessione trentennale». Soluzioni che richiedono analisi, valutazioni politiche e passaggi in Consiglio. L'ippodromo del Poetto è iscritto a bilancio per circa sei milioni di euro. Un valore puramente contabile, per stabilire un prezzo di vendita sul mercato occorre una perizia, che attualmente non è stata ancora eseguita.
I tempi, in ogni caso, sono lunghi e non certo compatibili con le disponibilità e l'autonomia della società. Gli animali devono mangiare, le bollette di acqua e luce bisogna pagarle.
EMERGENZA CONTINUA Ogni giorno che passa in queste condizioni contribuisce a in incrementare il deficit. La situazione è di grande difficoltà ed entro la fine del mese il presidente del cda dovrà riconvocare i soci per trovare una soluzione.
Andrea Artizzu