SCUOLA. Al Dettori le lezioni riprenderanno oggi, a 10 mesi dal crollo
Rete degli studenti: il 10 ottobre tutti in piazza
Ripartiti. Ieri, di buon mattino, si sono alzati e preparati e sono usciti, facendo subito sentire il loro impatto sul traffico cittadino: a migliaia, a piedi, in motorino, con l'autobus o accompagnati con l'auto da un genitore, si sono diretti verso le loro scuole. Alle 8,30 di ieri, i cancelli degli istituti cagliaritani di ogni grado, dalle elementari alle superiori, si sono riaperti.
Per gli studenti delle prime classi delle superiori, giornata interlocutoria: gran parte degli istituti hanno predisposto un accoglimento, con dirigenti e docenti che hanno incontrato alunni e genitori, facendo loro visitare le scuole e illustrando programmi, regolamenti, piani di sicurezza. Per quelli delle altre classi, quasi ovunque, è già stata giornata di lezioni.
Qualche scuola ha preferito una partenza soft: per esempio, all'istituto magistrale Eleonora D'Arborea (circa 1.500 iscritti, 66 classi, forse la scuola più grande dell'isola) ieri ci si è concentrati sull'accoglimento delle 17 prime da parte del dirigente Antonio Piredda. «Abbiamo diviso le prime in tre fasce e le abbiamo ricevute alle 8,30, alle 10,30 e alle 12,30», spiega la vicepreside Gigliola Cocco. Seconde, terze, quarte e quinte cominceranno a far lezione soltanto oggi.
Si ripartirà oggi anche al liceo Dettori: ieri l'edificio di via Cugia (dove lo scorso novembre era crollato un pezzo di soffitto e dal 31 luglio sono in corso lavori di ristrutturazione) era ancora chiuso, e da una porta aperta nell'ala di via Amat si notavano attrezzi da cantiere. Ultimi ritocchi alla tinteggiatura: già oggi almeno quella parte potrà nuovamente accogliere gli studenti di 17 classi; altre 15 dovranno cominciare l'anno nella succursale di via Rolando o da ospiti nelle sedi del Leonardo.
All'altro classico, il Siotto, mentre le prime classi hanno ricevuto il benvenuto del sindaco Massimo Zedda e del direttore dell'ufficio scolatico regionale Francesco Feliziani, le altre classi hanno fatto lezione regolarmente. Nelle bacheche, classe per classe l'elenco dei libri di testo: «L'istituto - spiega la professoressa Laura Parisi - ha fissato un tetto massimo di spesa per i libri, che è di 335 euro». La prima D se la caverà con 298 euro, la prima B ne spenderà 301. Gli iscritti, qui, sono 900, divisi in 43 classi.
In alcuni istituti l'attività era già ripresa la settimana scorsa: mercoledì erano ripartiti la media Alfieri e il professionale Pertini, a seguire i comprensivi Colombo e numero 2 di Pirri, il Convitto, il paritario Dante Alighieri, il tecnico commerciale Da Vinci. Ieri tutti gli altri.
È stato un inizio tranquillo, per l'anno scolastico 2015-2016: «Nessuna protesta, nessuna manifestazione», sorride Sergio Repetto, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale. L'ufficio completerà tra oggi e domani le assunzioni per i supplenti, per affrontare poi quelle del personale Ata e degli insegnanti di sostegno.
Per i malumori bisognerà aspettare il 10 ottobre quando, con una manifestazione di piazza, la Rete degli studenti medi tirerà le somme di un ciclo di incontri cominciato proprio ieri con tappe al Siotto, al Martini, al Pitagora di Selargius e al Pacinotti, mentre oggi sono in programma incontri all'Eleonora d'Arborea e al Dettori. Previste assemblee in ogni istituto. Nel mirino c'è il piano Renzi, «provvedimento che troviamo disorganico ed insufficiente», spiega Carlo Sanna. Cosa non va? «Non affronta diversi temi fondamentali: diritto allo studio, riforma dei cicli, orientamento in entrata ed in uscita. E prevede finanziamenti pubblici alle scuole private».
Marco Noce