POETTO. Le antiche residenze dei cagliaritani trasformate in mini hotel
Stucchi color crema incorniciano infissi in pvc. Parapetti in ferro battuto fanno il paio con vasi moderni. E non manca il WiFi, magari gratuito, nelle ville del Poetto trasformate in bed & breakfast d'atmosfera, dove passato e presente convivono in perfetto equilibrio. Il lungomare, le traverse sono scanditi da edifici severi, protetti da ampie cancellate. Quelle che, appena dieci anni fa, ancora celavano giardini e saloni, tutti da immaginare spiando tra le fessure della recinzione.
DA VILLE A B&B Le stesse che, di recente, si sono aperte al mondo. Di turisti, viaggiatori e perché no di locali in cerca di panorami, verde e silenzio. Una mano di vernice ha eliminato la patina del tempo, ristrutturazioni intelligenti hanno conservato la bellezza dei dettagli e di arredi passati, per dare nuova vita a pezzi di architettura, senza scordare la sua storia.
«Abbiamo voluto mantenere anche i colori originali della facciata», esordisce Andrea Bertola. La sua e un'altra famiglia gestiscono da quattro anni La Villa del mare, classe 1902, persiane azzurro cielo tra portici e balaustre in stile Liberty. E, per chi quelle persiane le spalanca, c'è lo sfondo turchese del Poetto, quarta fermata. «Ma i clienti non si accontentano più della vista, anche se mozzafiato», precisa Bertola, «cercano tranquillità, qualità e un clima familiare, che in alberghi anche di medie dimensioni è ormai impossibile trovare». Così, se in primavera ed estate sono i vacanzieri a monopolizzare i due piani, durante l'inverno aumentano le presenze di clienti business. Tutto il giorno in riunione, giacca e cravatta. «Ma la sera no, vogliono relax e quiete».
CHI SONO I CLIENTI Se la pulizia impeccabile è data per scontata, l'ospite è attento anche alla tutela dell'ambiente. «Spesso i padroni di casa continuano a vivere in villa, dentro una zona riservata», spiega Enrico Marras, presidente dell'associazione Domus Karalitanae che include anche due strutture sul lungomare, Casa Emanuela inaugurata nel 2004 e il più recente Lewis b&b, «per questo motivo, la raccolta differenziata è di routine e contagia anche gli abitanti temporanei». Come da copione, italiani in alta stagione e stranieri nei periodi di spalla. Di quale nazionalità, dipende dagli umori delle compagnie aeree, soprattutto low cost. Se nel 2013 il collegamento Ryanair con Oslo aveva riversato in città valanghe di scandinavi (quest'anno dirottate ad Alghero), l'estate in corso è appannaggio dei francesi. «In particolare giovanissimi», affermano da Villa Maria Luisa, stabile degli anni '70, «interamente ristrutturato, così come i mobili di allora che abbiamo modernizzato per adattarli al nuovo contesto». All'interno credenze, complementi d'arredo su pareti chiare, in giardino arbusti e prato verde. Un insieme curato nel dettaglio, a costi contenuti.
IL MARKETING Due foto d'obbligo, postate sul social network di turno, e la pubblicità alternativa è garantita. Ma, concordano i gestori, anche il passaparola funziona sempre, così come i motori di ricerca internazionali. «Alle fiere non partecipiamo, non ci converrebbe anche per le ridotte dimensioni della struttura, che copriamo facilmente grazie ai tour operator», spiega Alessandro Cogoni, titolare del b&b La Sella del Diavolo. Ma anche dell'hotel Nautilus, trionfo dello stile navy inaugurato a metà luglio. Due target diversi, ma che richiedono entrambi attenzioni e un intenso lavoro di marketing. «Ogni iniziativa è frutto solo del nostro impegno», puntualizza Cogoni, «Cagliari è ancora una location poco conosciuta, l'amministrazione comunale dovrebbe lavorare seriamente sulla programmazione turistica, anche solo una campagna pubblicitaria ben fatta contribuirebbe all'allungamento della stagione e alla sopravvivenza di realtà piccole ma di qualità, come la nostra».
TRASPORTI PUBBLICI CARENTI Non è l'unico j'accuse rivolto a via Roma, oltre le mura gialline punteggiate di grandi finestre oblò. «Serve un più efficace sistema di trasporto pubblico», conclude Cogoni prima di tornare alle colazioni dei suoi ospiti, «molti clienti non hanno l'auto e devono raggiungere il centro con i pullman o le poche biciclette che abbiamo messo a disposizione, per rimpiazzare un servizio di bike sharing ancora troppo macchinoso».
Clara Mulas
Sette suite e venti camere su 5 piani
La rinascita del Flora
Sette suite, venticinque camere matrimoniali distribuite in cinque piani. Nuova linfa per l'albergo Flora di via Sassari riaperto dall'imprenditore ristoratore Beppe Deplano, proprietario dell'omonimo ristorante. Una rinascita lunga e complessa dopo la serrata decisa nel 1994. A mettere i bastoni tra le ruote aI restauro, un attentato incendiario messo a segno il 2 giugno del 2010 che distrusse l'edificio e determinò lo slittamento dei lavori. Ritardi e rinvii che alla fine Beppe Deplano legge come un bene per avergli consentito di seguire passo dopo passo la ristrutturazione del suo gioiello nel cuore antico di Cagliari.
Travi a vista nei soffitti, preziosi oggetti di antiquariato, vasche per l'idromassaggio in ogni stanza, alcune dotate di soppalco. Ogni camera è di fatto strutturata per veri professionisti, con salotti e scrivanie indispensabili per gli incontri di lavoro. (m.z.)