Dirigenti comunali e allo stesso tempo consiglieri di amministrazione di un'azienda partecipata del Comune: si può fare? Se sì, con quali benefici? A sollevare il dubbio sulla legittimità di alcune nomine del nuovo cda del Ctm è un'interrogazione urgente presentata in Consiglio comunale dal consigliere Pierluigi Mannino (Centro giovani - Patto per Cagliari).
Nel documento all'attenzione del sindaco e dell'assessore competente si fa riferimento al decreto legge 39 del 2013 che «vieta a Province, Comuni e Unioni di comuni con più di 15mila abitanti di attribuire incarichi di amministratore in società o organismi sottoposti al loro controllo a soggetti che siano stati nei due anni precedenti amministratori locali negli enti conferenti o nell'anno prima amministratori locali in Comuni o Unioni di comuni con più di 15mila abitanti».
In particolare il dubbio sorge sulla nomina dei consiglieri Daniele Olla e Mariolina Lusso, rispettivamente dirigente e funzionario comunale alla Mobilità che il 4 agosto scorso sono stati nominati membri del nuovo cda della società Ctm, di cui il Comune è socio di maggioranza. «Non si tratta di una contestazione alla persona ma sul ruolo che questa ricopre», sottolinea Mannino. «Perché oberare di impegni dirigenti e funzionari di una macchina amministrativa che arranca? Siamo sicuri che ci sia un risparmio effettivo?» chiede.
«Dai primi accertamenti non c'è alcuna incompatibilità», ha risposto Zedda, disponibile a valutare il contenuto dell'interrogazione. (v.n.)