IL CASO. Condotte colabrodo scaricano in mare ma nessuno aggiusta il guasto
Tre perdite idriche nella condotta colabrodo e uno scaricabarile con scambio d'accuse tra la Marina militare e Abbanoa. Lungo i costoni rocciosi di viale Calamosca, tra l'hotel e l'ex stabulario, l'acqua sgorga a mare rendendo ancora più fragile un terreno compromesso. Ma nessuno riconosce la paternità di quel collegamento. Secondo la società dell'acqua è competenza dei militari, dal Molo Ichnusa replicano di non avere più alcuna legame con la condotta idrica. La Protezione civile del Comune ha prima consultato Abbanoa per poi invitare la Marina a intervenire. Ma dal fronte militare è partito un messaggio chiaro: quel tratto non è più di sua competenza.
La strada che dalla spiaggia di Calamosca porta a Cala Fighera è una zona grigia: nei vari passaggi di dismissione da una parte e di subentro di Abbanoa dall'altra non ha mai assunto un'identità precisa. Il tracciato della strada, così come quello della condotta che la costeggia sul lato mare, passa dal demanio regionale a quello marittimo in un mix di competenze che rende difficile la catalogazione.
Quattro anni fa c'era stata un'altra perdita e anche allora Abbanoa aveva sottolineato che si tratta di una condotta idrica privata su cui la società non può intervenire. In pratica, la Marina l'ha dismessa: quando Abbanoa si è fatta carico delle reti che prima venivano gestite dai Comuni, non ci sarebbe stato un passaggio di consegne formale su quel tratto. E l'acqua continua a finire in mare.
Nella piazzetta di Calamosca c'era il contatore della Marina che indicava i consumi di tutto il complesso in fondo alla strada ed erano gli stessi militari a calcolare e dividere le spese tra gli utenti. Poi i militari avevano installato i contatori per le sei distinte utenze a pochi metri dal cancello dell'ex stabulario, subito dopo l'ingresso della Pailotte. Dagli uffici della Sezione genio della Marina precisano che da quel momento il conteggio dei consumi è sempre stato fatto in base ai dati forniti dai sei contatori e nel 2005 è arrivata la definitiva dismissione da parte delle stellette. Delle sei utenze attive solo due sono ancora intestate alla Marina: secondo Abbanoa la competenza della società si ferma alla “saracinesca di sezionamento” di piazza Calamosca.
La vertenza è delicata perché il Comune ha in programma la messa in sicurezza dei costoni rocciosi e la riqualificazione della strada, ma la perdita sta aggravando la situazione. Abbanoa non solo rivendica la sua incompetenza ma comunica ai sei utenti che «qualora si dovesse protrarre l'inadempienza, i nostri tecnici provvederanno all'interruzione del servizio».
Marcello Zasso