Rassegna Stampa

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Multa per rifiuti, Zedda: “Dispiace ma Cagliari non può diventare pattumiere della Sardegna”

Fonte: web cagliaripad.it
4 settembre 2014


 

Il primo cittadino interviene sul caso della ragazza sanzionata per conferito in un cassonetto cittadino spazzatura raccolta a Piscinas: “ Dispiace che una persona civile debba pagare per i rifiuti abbandonati da alcuni incivili”


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"Cagliari non può diventare la pattumiera della Sardegna". Così il primo cittadino interviene sulla vicenda della ragazza multata per aver gettato in città i rifiuti raccolti sulla spiaggia di Piscinas.  Il primo cittadino spiega che le regole valgono in tanti comuni e soprattutto che “i cagliaritani non possono e non devono pagare lo smaltimento di rifiuti prodotti da altri.

Problema sentito nel capoluogo abitato da 154 mila residenti ma coi i rifiuti presenti che equivalgono a quelli di una città col il doppio degli abitanti. “Significa”, precisa Zedda, “che molti, da fuori Cagliari, portano qui i loro rifiuti e i cagliaritani ne pagano lo smaltimento. E' un problema che riguarda tutte le grandi città ed è un dato che influisce non poco sul costo che ogni cittadino paga attualmente per il servizio di raccolta dei rifiuti”.

Le cifre: conferendo in discarica 15mila tonnellate di rifiuti in meno (obiettivo del prossimo servizio di raccolta “porta a porta”) verranno risparmiati 2 milioni e mezzo di euro sui 12 milioni che il Comune spende attualmente per lo smaltimento. E con una differenziata migliore si potrà vender carta, vetro, lattine e plastica recuperare così altri due milioni e mezzo di euro. Soldi che saranno destinati alla riduzione delle attuali aliquote delle tasse locali, un altro degli obiettivi del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti.

“Detto questo”, aggiunge, “spiace perché nel caso specifico le intenzioni erano le migliori. Ma è giusto ricordare che per non pagare multe sarebbe stato sufficiente lasciare i rifiuti nei cestini dei chioschi presenti vicino agli accessi della bellissima spiaggia di Piscinas, gli unici percorribili creati apposta per proteggere le dune. L'altra possibilità sarebbe stata quella di portare i rifiuti nel proprio comune di residenza, dove si paga la Tari (tassa sui rifiuti). 

Certi”, conclude, “della buona fede della protagonista del caso specifico, non possiamo suggerire l'idea che ognuno possa portare rifiuti a Cagliari e lasciarli nei cassonetti in città. Dispiace, di nuovo, che una persona civile debba pagare per i rifiuti abbandonati da alcuni incivili”.