Non residente a Cagliari, non può gettare la spazzatura in città. E' la storia paradossale raccontata da Ilaria Montis, archeologa e ambientalista che dovrà sborsare 167 euro.
Autore: Monica Panzica il 03/09/2014 12:48
Un bel gesto altruista si può trasformare in beffa, a Cagliari. La brutta avventura di una archeologa di 35 anni, Ilaria Montis, ha i connotati di una vicenda paradossale, in cui il senso civico, invece di essere premiato, le farà sborsare 167 euro. Si tratta della cifra riportata sulla multa che le è stata elevata qualche giorno fa davanti a dei cassonetti in viale Poetto, a Cagliari. Il verbale recita testualmente nella motivazione: "Non residente a Cagliari, conferiva all'interno dei cassonetti stradali buste contenenti rifiuti". Rifiuti che la protagonista della disavventura aveva raccolto a Piscinas, abbandonati in spiaggia da bagnanti e vacanzieri che se ne erano invece infischiati di mantenere l'area pulita. Ad elevare la multa sarebbero stati dei poliziotti che le hanno contestato di satre gettando la spazzatura "non locale". Eppure, nonostante la Montis abbia la residenza in provincia in provincia di Oristano, lavora presso l'Università di Cagliari come archeologa, con un contratto di ricerca. Ciò nonostante, quell'inidirizzo del Comune di Baratili San Pietro, le è costato caro. O meglio, le costerà. Visto che dovrà pagare la multa entro sessanta giorni. Insomma, oltre il danno la beffa. E pensare che la 35enne amante dell'ambiente della natura, quel giorno, aveva riempito un'intera cassetta di carte, flaconi e bottiglie abbandonate sulla sabbia di Piscinas. Ma la burocrazia non ha apprezzato.