Emerge una situazione disastrosa: nessuno paga le quote e di notte la struttura e gli animali sono incustoditi. Il presidente Ena scrive ai soci getta la spugna: società verso la liquidazione. Oggi conferenza stampa del consigliere comunale Casu
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Tra debiti, morosità, sprechi e casse vuote. L’ippodromo affonda e la Società ippica, partecipata del Comune, istituita quasi un secolo fa, nel 1928 va verso la liquidazione. La relazione del presidente, spedita ai soci il 23 luglio scorso lascia poche speranze, troppi gli squilibri economico finanziari e strutturali. Ma esplode la polemica in consiglio comunale. Perché un gioiello del genere, 24 ettari al Poetto (campi di calcio, pista di equitazione e parcheggi a due passi dalla spiaggia) è stato lasciato morire? Chiede Paolo Casu che annuncia una conferenza stampa per stamattina.
I cavalli. Il documento presentato da Giovanni Battista Ena, da poco subentrato a Stefania Dore, descrive ai soci del Comune (Agris e Camera di Commercio) la disastrosa situazione. Intanto, in contrasto con l’oggetto sociale messo nero su bianco nello statuto, all’ippodromo non risulta alcuna attività di “promozione e sviluppo dei cavallo sardo e dello sport ippico” né “l’allevamento di cavalli da sella” né manifestazioni sportive, esiste soltanto la “scuola ippica per l’insegnamento dell’equitazione”.
Presenti 80 box ma con solo 38 cavalli ricoverati: 13 della società, 3 degli istruttori sono a carico della società e costano 26 mila 191 euro l’anno (mille e 636 a animale) per lettiera, foraggio, veterinario, mangime e ferratura; di questi 18 di questi 5 sono improduttivi (non utilizzati né per scuola né altro). Dei restanti cavalli solo i 5 della Polizia Municipale sono a pensione completa (417 euro al mese), 10 sono in pensione all’inglese (330 euro al mese) e per gli altri viene pagato solo l’affitto del box.
Morosità, abbandono e degrado. Nessuno paga la quota annuale, diversi i casi di morosità, disordine nell’utilizzo di sellerie, campi e servizi. L’accesso alla struttura è libero a chiunque, mancano i soldi per l’acquisto di sbarra automatica e dalle 20 alle 8 non c’è custodia né per la struttura né per gli animali. Le tariffe non contemplano tutti i servizi, nullo l’utilizzo del paddock che consentirebbe un risparmio rispetto ai box. È iniziata la rimozione della tensostruttura del maneggio che avrà effetti negativi sulle attività come l’ippoterapia. C’è poi lo stato di degrado di tutte quelle parti che, se adeguatamente valorizzate, potrebbero produrre proventi, come la pista, i campi da calcio e gli ambi spazi inutilizzati che, nel generale intervento sul Poetto, potrebbero ospitare i parcheggi.
Ricavi, costi del personale e maxi bollette. I ricavi del 2013 ammontano a 137 mila 500 euro, la metà per derivano dai cavali della municipale. Poi ci sono 48 mila 527 della scuola di equitazione. Nel 2014 i ricavi sono 45 mila 301, ma il costo degli istruttori è di 64 mila 263. Nel 2013 bilancio chiuso con 44 mila 504 euro di deficit.
Il costo maggiore è il personale 185 mila euro nel 2013 (nel 2012 erano 170 mila). Ed ecco il personale: un responsabile amministrativo, 5 artieri di cui uno part time e uno apprendista (interrotto). Tre istruttori a tempo determinato fino al 30 settembre 2014. Mancano poi le competenze su questioni amministrative, giuridiche e contabili e risulta “impossibile dare seguito alle prescrizioni contenute su norme su anticorruzione e trasparenza”. C’è poi il consumo acqua, (“utenza di tipo industriale”) che fa salire la bolletta del 2013 a 32 mila 480 euro l’anno, senza contare gli 8 mila per l’energia elettrica e i 5 mila di gas. Ci sono i ricavi garantiti dall’installazione di 4 antenne, 76 mila euro l’anno che dal 2015 passeranno a 20 mila.
Club house nel caos. L’altra fonte di ricavi è l’affitto della Club house alla società provata Turist che però “non versa il canone da diversi mesi”. Il canone è di 3 mila euro mensili (36 mila annui), anche se “il contratto non è stato rispettato in molteplici aspetti dalla controparte”, scrive il presidente che poi aggiunge “ma è necessaria una forte azione legale per la quale non si dispone delle risorse necessarie”. Nel 2013 il contratto è stato risolto, il contenzioso è stato affidato allo studio Casu e Pani “ma non sembra siano stati raggiunti risultati apprezzabili” e attualmente, denuncia il presidente, “il locale è occupato da un altro gestore senza che la Società ippica sia stata informata”. Viene poi indicato l’importo di 69 mila 965 euro riconosciuto dal contratto d’affitto del 2005 in complessivi 150 mila euro alla Turist per lavori eseguiti sullo stabile, anche se “non risulta mai presentata la documentazione giustificativa”. Inoltre per tali lavori il Comune ha imposto la demolizione (“opere insanabili”) nel maggio scorso e la Turist ha presentato ricorso.
Bilancio in rosso e casse vuote. Tra valore e costi della produzione la differenza è peggiorata dal 2013 al 2012 passando dall’attivo a un passivo di 60 mila euro e gran parte dei crediti presenti nel bilancio (190 mila 470 euro) sono di dubbia esigibilità e oggetto di contenziosi e ci sono debiti per 354 mila 397 euro. La situazione finanziaria. In cassa ci sono 3 mila 885 euro, ad agosto sarà difficile pagare stipendi utenze, imposte, non ci sono i soldi per l’acconto Imu 2014 (17 mila euro), il tfr di un’impiegata amministrativa prossima alla pensione e le quote maturate degli altri dipendenti qualora si decidesse il licenziamento. È stato chiesto un prestito di 70 mila euro da rimborsare i 5 anni.
“Allo stato attuale”, conclude il presidente nella relazione, “non è possibile alcuna continuità aziendale e propongo che sia convocata con urgenza un assemblea dei soci per illustrare tale situazione e proporre la ricapitalizzazione della società e la sua liquidazione”.
Casu. Il consigliere comunale del Gruppo misto Paolo Casu che chiesto le dimissioni di Ena e giudica “ inaudite e gravissime, le considerazioni con cui a distanza di pochi giorni dal suo insediamento, il nuovo Presidente è capace non di ricercare ricette di rilancio o di riprogrammazione, ma bensì la liquidazione o la ricapitalizzazione della stessa società Ippica, senza che peraltro di nulla sia stato Informato il Consiglio Comunale, ne tanto meno le Commissioni Bilancio-Patrimonio e Sport, competenti per materia. Da Amministratore Comunale”, aggiunge, “ma prima ancora da Cittadino Cagliaritano, prendere atto dell’inesistenza di alcuna “politica di rilancio” e di una gestione ordinaria del patrimonio “Ippodromo” mi fa dubitare che non via sia la volontà politica di valorizzazione e rilancio sportivo in una delle più belle aree della Sardegna. Infatti”,, conclude, “nella sua attenta relazione lo stesso Presidente della Società Ippica, tratta nei dettagli i diversi aspetti, separando gli stessi in “osservazioni” legate al conseguimento dell'oggetto sociale, agli aspetti economici patrimoniali e all'aspetto finanziario, esulando invece, aspetti essenziali legati a quali tipo di interventi siano addivenuti i due Presidenti della Società Ippica SRL per rilanciare oltre che l'aspetto sportivo della stessa, quello ambientale e storico”. Casu ha annunciato un'interrogazione in consiglio comunale e organizzato per oggi una conferenza stampa all’Ippodromo.