Il consigliere di maggioranza chiede chiarimenti sulle voci che parlano di liquidazione o ricapitalizzazione della società ippica
Autore: Federica Lai il 02/09/2014 11:55
Troppo debiti, casse vuote e improvvisi cambi di gestione. Paolo Casu, consigliere comunale di Cagliari del gruppo Misto lancia l’allarme sul futuro dell’Ippodromo “mai sufficientemente valorizzato e soprattutto mai oggetto di una seria e proficua programmazione – ha denunciato Casu durante una conferenza stampa davanti alla struttura sportiva - Vogliono cancellare 86 anni di storia, cultura e tradizione sportiva ippica di Cagliari”. Con lui anche un altro esponente del gruppo Misto in Consiglio comunale, Gianfranco Lancioni. Sul futuro gestionale della società, Casu annuncia anche una mozione e un’interrogazione urgente in Aula.
Un anno fa la trasformazione della società da una S.p.a. a una S.r.l. “A un anno di distanza – ha detto Casu – quasi tutte le aspettative sulle attività dell’Ippodromo sono state disattese. Preoccupa anche il comportamento silenziosamente assordante di sindaco e Giunta sui cambi di vertice della società nel mese di luglio: dopo le dimissioni di Dore la presidenza è stata affidata a Giovanni Ena”. Lo stesso nuovo presidente, a poche settimane dall’insediamento, ha sottolineato in una relazione la “non possibilità di alcuna continuità aziendale e limitandosi a proporre la convocazione di un'assemblea dei soci per illustrare tali situazioni e proporre la ricapitalizzazione della Società o la sua liquidazione”.
“Trovo inaudite e gravissime – ha aggiunto Casu - le considerazioni con cui a distanza di pochi giorni dal suo insediamento, il nuovo presidente è capace non di ricercare ricette di rilancio o di riprogrammazione, ma bensì la liquidazione o la ricapitalizzazione della stessa società Ippica, senza che peraltro di nulla sia stato informato il Consiglio comunale”.
Situazione finanziaria. “La società ippica – ha sottolineato Casu – pare sia indebitata per 354.397 euro, con debiti risalenti a diversi anni precedenti, con una liquidità di 3.985,50 euro, cosa che porrebbe in serio rischio il pagamento di stipendi, debiti, utenze e imposte: la stessa società non riuscirebbe a tutt'oggi neppure a pagare l'acconto Imu relativo all'anno 2014 e quantificabile in oltre 17 mila euro”. “Attualmente sono soltanto 38 i box utilizzati all'interno della stessa struttura ippica, a fronte degli ottanta disponibili all'interno della stessa”, ha aggiunto il consigliere Lancioni.
“E’ ovvio – ha concluso Casu - che una maggiore e più accurata razionalizzazione e utilizzo di spazi e sevizi, non soltanto porterebbe al risanamento dei conti, ma rilancerebbe la stessa Società, dall'ubicazione e dalle aspettative prestigiose. Chiedo le dimissioni del presidente della Società Ippica, in quanto resosi capace soltanto di proporre con la chiusura il vuoto totale, mentre al sindaco Zedda, di conoscere quali siano gli indirizzi che voglia adottare relativamente alle possibilità di porre in liquidazione o ricapitalizzare la Società Ippica di Cagliari, cosa da evitare ad ogni costo, non soltanto perché lederebbe fortemente la Storia di Cagliari, ma anche quella dell'ambiziosa prospettiva di “Cagliari Capitale della Cultura” e quindi anche dello sport”.