Giovanni Battista Ena è il presidente della società ippica. Con Antonio Maximo Gulleri (anche lui in quota al Comune, affianca Giancarlo Deidda (in quota Camera di Commercio) nel Consiglio di amministrazione dell'ippodromo del Poetto. Pochi mesi fa, nominato dal sindaco Massimo Zedda, ha preso il posto di Stefania Dore. Non ha difficoltà a svelare che la materia per lui, dipendente comunale a capo della Ragioneria, è una novità. Il suo compito, sembra chiaro, è quello di far quadrare i conti. O almeno cercare di farlo. «Soldi per agosto non ce ne sono», dice sconsolato. «In cassa abbiamo appena 3 mila euro, insufficienti per pagare gli stipendi di agosto». Qual è il problema? «La liquidità, senza i finanziamenti pubblici che ha sempre ricevuto, la società ippica non è in grado di coprire le spese». Il futuro sarà un disastro? «Il Consiglio comunale, con la delibera 77/2013, ha deciso che è necessaria la dismissione della partecipazione». La fine di tutto? «No - aggiunge Ena - anzi. L'obiettivo del Comune è dare in concessione la struttura per potenziare almeno l'impianto ippico, visto che la pista e i vecchi campi di calcio sono inagibili». I dipendenti finiranno sulla strada? «Stiamo cercando la soluzione definitiva per la loro stabilizzazione. Ho avuto rassicurazioni sul loro futuro. Ora bisogna stringere i denti». (a. a.)