Presi a colpi di barile. Lo Sblocca Italia perfora l'orgoglio dell'autonomia sarda e i sindaci della costa nord - ovest dell'Isola (da Arborea ad Alghero) si appellano allo statuto speciale per fermare le trivellazioni su terraferma e sono pronti alla guerriglia legale per le ricerche di idrocarburi davanti alle coste. Anche se i distinguo sulla vicenda sono sensibili. Mario Bruno è il sindaco di Alghero, la città turistica per eccellenza dell'Isola e l'idea che qualcuno sconvolga l'equilibrio marino, a poche miglia da Capocaccia, con bombe sonore non lo rende felice: «Abbiamo già manifestato la nostra contrarietà alle ricerche con il metodo air gun - conferma il primo cittadino algherese - ma questo non significa che siamo contrari alla ricerca di idrocarburi. Vogliamo solo che lo si faccia a garanzia assoluta per l'ambiente». Ma poi aggiunge sul decreto renziano: «Non mi piacciono le scorciatoie, capisco l'interesse nazionale per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, ma non ho mai sposato la filosofia del fine giustifica i mezzi. La tutela ambientale è imprescindibile per questa zona dell'Isola». Il concetto è ribadito in maniera ancora più ferma da Pier Francesco Garau sindaco di Arborea: «Non credo questo decreto interessi il progetto Eleonora della Saras. Lo statuto regionale è chiaro da questo punto di vista: l'ambiente è materia di nostra competenza. Ma aggiungo: se per pura distrazione la Regione non dovesse opporsi a qualsiasi tentativo di forzare su Eleonora o ricerche nel nostro mare, lo faremo noi con una battaglia legale senza quartiere al costo di arrivare alla Corte di giustizia europea». Ancora più duro Luigi Mastino appena eletto a padrone di casa nel municipio di Bosa che di petrolio proprio non ne vuole sentire parlare: «Abbiamo già scelto un modello di sviluppo, quello turistico - ricorda subito Mastino. Le attività di prospezione in mare non danno nessuna garanzia ambientale. E voglio pensare a tutto tranne che a una piattaforma davanti alle nostre coste, a petroliere che fanno avanti e indietro. Noi siamo contrari, non vogliamo ricerche petrolifere in zone così fragili dal punto di vista ambientale». Filosofia sposata dal sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru : «È vero che non siamo in grado di giudicare i rischi ambientali, ma sino a oggi nessuno ci ha convinto del contrario. Io parto da un presupposto chiaro: qualsiasi cosa possa essere un pericolo per i nostri territori, anche se marginali, noi la rifiutiamo». Pier Francesco Casula è il direttore della più importante realtà produttiva dell'Oristanese, la 3A di Arborea. «Non mi sembra ci siano pericoli per il nostro territorio - afferma il manager del colosso dell'agroalimentare - ma l'iniziativa del Governo va interpretata come un segnale su cui vigilare. Dicono che non sono contrari, magari un domani qualcuno cercherà di forzare sul progetto Eleonora». Nicola Sanna sindaco di Sassari non erige barricate, ma mette paletti: «Contrari alla prospezione con il metodo air gun - dice il neo sindaco sassarese - ci sono altre attività esplorative meno dannose per l'ambiente. Nessun pregiudizio invece per le ricerche petrolifere, purché si ipotizzi un utilizzo finale diverso dall'olio combustibile: meglio i prodotti finiti, i materiali fini della petrolchimica».
Maurizio Olandi