Tutti in posa davanti alle barche esposte all'ingresso della base, nel Molo Sabaudo del porto. Poi un giro tra i capannoni che ospitano le imbarcazioni che vanno in acqua, la palestra, il salottino e la sala mensa che ospita i circa novanta component
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Luna Rossa mania a Cagliari: è cominciata stamattina con la visita del primo gruppo di trenta persone l'Open day del quartier generale del team che sta preparando nel mare del capoluogo sardo l'assalto alla prossima Coppa America di vela.
Tutti in posa davanti alle barche esposte all'ingresso della base, nel Molo Sabaudo del porto. Poi un giro tra i capannoni che ospitano le imbarcazioni che vanno in acqua, la palestra, il salottino e la sala mensa che ospita i circa novanta componenti della squadra.
Grande entusiasmo per gli appassionati in giro per il villaggio di 12 mila metri quadri. Un viaggio in un quartier generale che è anche un piccolo laboratorio da tenere nascosto da occhi indiscreti: a Cagliari si sperimentano gli accorgimenti che possono essere determinanti per la vittoria finale. Logico che in alcune zone le foto siano rigorosamente vietate.
È la prima volta che il team apre le porte della sua base.
Con capienza limitata: un tetto massimo di mille persone consigliato da ragioni logistiche e di sicurezza. Ma ci saranno altre chance per gli appassionati di vela: il prossimo "Open Day" si svolgerà il 15 ottobre. All'interno della base i tifosi stanno ammirando le tensostrutture che ospitano i catamarani AC45 recentemente modificati, le ali e la veleria.
Il più fotografato è l'AC72, il catamarano di 22 metri con cui è stata disputata la Coppa America a San Francisco nel 2013.
L'evento "Open Day" è stato organizzato in collaborazione e con la partecipazione di: Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, Regione, Comune e Provincia di Cagliari.
La Coppa America. Lavoriamo sodo tutti con un unico obiettivo: vincere la Coppa America". Parola di skipper. E parola di uno che la più prestigiosa gara di vela del mondo l'ha già vinta quando era con Oracle. Max Sirena, a Cagliari per gli allenamenti di Luna Rossa, oggi ha visto da vicino l'entusiasmo degli appassionati di vela durante l'Open day organizzato dal team italiano nel porto del capoluogo sardo.
"Questa edizione - spiega lo skipper - sarà la più competitiva degli ultimi trent'anni. Ci sono già sei team iscritti. Con la possibilità che entri in gara un settimo. Le polemiche? Il fascino dell'America's cup è proprio quello: battere il vincitore della precedente edizione con le regole stabilite proprio da chi ha vinto".
Allenamenti che proseguono senza sosta. E nel rispetto della sicurezza: ogni uscita è accompagnata da un medico a bordo del gommone. E gli stessi velisti hanno seguito diversi corsi di pronto intervento.
E ora si fa sul serio: i due catamarani da 45 piedi (gli unici ammessi per allenamenti e sviluppo delle barche) saranno in acqua contemporaneamente tra una decina di giorni per le prime "gare" in famiglia. E in primavera Cagliari potrebbe ospitare una delle tappe delle World series: Luna Rossa, sempre con i 45, dovrebbe sfidare nella acque del golfo i più importanti team mondiali in vista della Coppa America. Non c'è ancora l'ufficialità, la speranza, e forse qualcosa di più, sì.
Lo ha anticipato proprio Sirena. Un importante passaggio per testare i progressi dei primi sei mesi di allenamento in Sardegna. Anche se poi per l'America's cup in acqua scenderanno i catamarani da 62 piedi.
"Possiamo dire - ha detto ancora lo skipper - che dovendo dividere la preparazione in dieci fasi abbiamo appena terminato la prima tranche". Molto lavoro in acqua: anche sei ore di fila come è capitato negli ultimi giorni. Ma anche a terra con un continuo scambio di informazioni tra velisti e designer per capire dove la barca può migliorare per essere sempre più competitiva. "Nella prima fase - ha concluso - abbiamo raggiunto tutto gli obiettivi: mettere i catamarani in acqua e modificarli per renderli "volanti". Siamo sicuramente soddisfatti di quanto fatto finora. Anche aiutati dalle splendide condizioni meteo: non abbiamo perso un solo giorno".
Duecento persone a Cagliari. Un piccolo esercito sportivo che da sei mesi ha invaso Cagliari: insieme ai novanta componenti della squadra di Luna Rossa ci sono anche le famiglie, con circa duecento persone. Vivono tutti a Cagliari, molti al Quartiere del Sole. Ed i bambini frequentano le scuole, anche d'inglese, della città.
"Sì - scherza Max Sirena, skipper del team durante una pausa dell'Open day di stamattina alla base del molo Sabaudo - dovranno aprire due o tre classi in più".
Quasi inevitabile: la squadra dovrà stare in Sardegna altri due anni e mezzo, impossibile stare separati. Uno dei figli dello stesso Sirena all'anagrafe risulta cagliaritano: è nato tre mesi fa. "Siamo un po' zingari - racconta - io ho vissuto in Nuova Zelanda, in Sud Africa. Con molti colleghi facciamo questa vita da vent'anni. Logico che poi si consolidino i rapporti anche tra le famiglie. E quando ci muoviamo, ad esempio per andare al mare o praticare sport, spesso ci muoviamo in gruppo".
Rapporto con la Sardegna? Il feeling è nato quasi subito. "Io conoscevo bene la Sardegna, ma molti colleghi all'inizio erano un po' scettici. Soprattutto per il fatto di dover stare tutto questo tempo su un'isola. Poi si sono subito innamorati. Molti sognano di mettere qui radici. Anch'io ci sto facendo un pensierino".
Un paradiso, per molti. "Non vi rendete nemmeno conto di che privilegio avete - spiega rivolto ai giornalisti sardi - un unico appunto: siete tanto accoglienti con chi arriva da fuori, ma non riuscite a mettervi d'accordo per valorizzare le opportunità di questa terra. Un esempio a Cagliari? Perché non c'è un rimessaggio per i maxiyacht?".