EVENTI. Dal 10 settembre la rassegna cagliaritana migra al Giardino sotto le mura
Parola del Chourmo e del Marina Cafè Noir
C on il leggero vento di settembre, il vascello di Chourmo issa le vele con su scritto “Non tutto è in vendita”, slogan che bene raccoglie lo spirito della ciurma decisa a difendere la libertà di pensiero, salpa le ancore e fa rotta verso nuovi orizzonti. Non perché non ami perdutamente ancora il mare familiare del quartiere Marina, dove “Marina Cafè Noir” è nato dodici anni fa, e dove ancora batte il cuore allegro del gruppo. Ma l'urgenza e la voglia di creare «una comunità creativa sempre più estesa, un progetto di cittadinanza diffusa» è diventata così forte da cercare sulle mappe cittadine nuove rotte. Dopo il battesimo (il 10 settembre) in piazza Savoia, l'approdo sarà il “Giardino sotto le mura” e al Terrapieno, in uno spazio che fa da cerniera tra i quartieri della Marina e Villanova, un luogo restituito da poco alla città. Diventerà una sorta di Village Chourmo, popolato dall'11 al 14 settembre di storie, di libri, idee, musica, dibattiti, foto, racconti, tutto ciò che fa di “Marina Cafè Noir”, il più longevo e audace festival di letterature applicate.
Dopo un'edizione invernale, necessitata dall'incertezza dei finanziamenti (che quest'anno da parte del Comune sono stati parsimoniosi ) e un'anticipazione primaverile con l'incontro a fine maggio con il poeta e scrittore statunitense Jack Hirschman, “Marina Cafè Noir” riprende il suo respiro. Arricchito di nuove, preziose collaborazioni, a cominciare, per fare solo un esempio, da quella con la biblioteca cittadina Mem, che diventerà un luogo del festival, con percorsi costruiti nel patrimonio librario cittadino. E poi mostre, reading, filmati con 80 ospiti, 12 nuove produzioni. Un mix che racconta bene l'effervescenza culturale sarda con case editrici come Arkadia o Iperborea, scrittori come Michela Murgia e Francesco Abate, musicisti veterani (per presenze) come Ratapignata e l'Armeria dei Briganti o i “nuovi” Dancefloor Stompers, ma guarda altri orizzonti e scopre voci nuove. Come quella di Nan Aurousseau, scrittore e regista francese, che in carcere scopre i libri di Jean Patrick Manchette, l'indiscusso innovatore della letteratura noir francese. O di Sarah Menefee, poetessa americana che ha fatto dei suoi versi una militanza politica; o dello scrittore olandese Stephan Enter. Ci saranno (attesissimi) i giallisti Maurizio de Giovanni (presentati da Andrea e Mauro Pusceddu del collettivo Elias Mandreu), Loriano Macchiavelli e la figlia Sabina; la scrittrice Rosella Postorino; l'intellettuale Luciana Castellina. Massimo Cirri, voce e anima della trasmissione radiofonica “Caterpillar”.
Il menù, ricco e denso, è tenuto insieme dalla suggestione-proposta “Non tutto è in vendita”. «Non ci possiamo arrendere alle logiche di mercato, al “moltiplicatore economico” di cui siamo vittime. Vorremmo invece parlare di un'economia di relazioni, della cura e del bene comune. Vorremmo ristabilire la supremazia dell'essere sull'avere». Ecco il messaggio del Chourmo. Giacomo Casti l'ha chiamato «la polpetta avvelenata», ovvero un cibo non banale ma impregnato di politica nel senso più ampio della parola, perché la cultura va offerta. Dunque, non sono in vendita «né i sorrisi, né la libertà, né le buone letture». Neppure la stagione, che non può che essere quella mite settembrina, per un festival che vive nelle strade.
Il trasferimento della rassegna nel “Giardino sotto le mura” porterà a una piccola rivoluzione cittadina. Per quattro giorni da giovedì 11 al domenica, viale Regina Elena sarà chiusa al traffico dal Bastione ai Giardini Pubblici nel pomeriggio dalle 16 all'una di notte. Naturalmente i residenti di Villanova potranno accedere al quartiere, così come sarà raggiungibile il parcheggio davanti al Terrapieno. Tutto questo è stato possibile grazie all'intesa tra gli assessorati al traffico e all'urbanistica del Comune di Cagliari.
Non resta che il conto alla rovescia. Si inizia il 10 settembre alle 18 in piazza Savoia con l'inaugurazione della mostra “Sacrosante risate”, curata dall'Unione Agnostici Atei Razionalisti e un ospite d'eccezione, Sergio Staino, il padre di Bobo, ovvero la sinistra alla ricerca di se stessa.
Caterina Pinna