Il Gruppo di intervento giuridico punta la lente sul recupero dell’antico chiostro di via Mameli: “Come s’inserisce in quel piano attuativo del centro storico che il Comune di Cagliari ha da un lustro in corso di approvazione?”
redazione@cagliaripad.it
Il restauro del convento, fotoinserimenti Studio Professionisti Associati
Spazi espositivi, ristorante, il bookstore e foresteria attraverso il recupero attuato “filologicamente” degli spazi e volumi. Questo in sintesi il progetto di restauro del chiostro di via Mameli, ciò che resta in piedi dell’antico convento francescano di Stampace. Ma il Gruppo di Intervento giuridico punta la lente di ingrandimento sul progetto approvato nei giorni scorsi con una serie di incisive prescrizioni presso il Suap del Comune, proposto dalla Colors dell’imprenditore sanlurese Carlo Scano (acquirente nel 2012) e predisposto dallo Studio Professionisti Associati (composto dal Antonio Cabras, Aldo Vanini, Carlo Caredda, Massimo Faiferri e collaboratori). Gli ambientalisti ricordano che l’antico edificio religioso, di singolare impronta romanica e gotica, ha una storia antichissima, risalente al XIII secolo, ed era uno dei luoghi religiosi più rilevanti della Cagliari medievale e spagnola, grazie anche ai numerosi lasciti nobiliari, fra cui quello di Violante Carroz, marchesa di Quirra, sepolta proprio nel convento, come il resto della casata.
“Ora”, scrive Stefano Deliperi, “dopo un lungo contenzioso e un degrado sempre più evidente – un progetto di recupero, i cui particolari sono da approfondire con estrema attenzione. E anche un bel punto interrogativo fra i tanti punti interrogativi dell’urbanistica cittadina: il progetto come s’inserisce in quel piano attuativo del centro storico che il Comune di Cagliari ha da un lustro in corso di approvazione?”