I murales per dare colore e senso ai cavalcavia lungo il canale
G li artisti, tanto per partire subito con una collaudata banalità, sono imprevedibili.
E così alle 10, sotto il cavalcavia che dallo stadio di Sant'Elia porta in via Pessagno, ci sono organizzatori, cronisti, un paio di consiglieri comunali e perfino un papà in bicicletta con figlia e figlioletto anch'essi su due ruote. E ci sono anche le scale, i secchi di vernice e tutto il resto.
Mancano gli artisti, che secondo il programma di Urban Center dovrebbero dare le prime pennellate per comnciare a trasformare i pilastri dei due cavalcavia e quelli del Ponte Vittorio nei pannelli della Galleria del Sale, ovvero la “Galleria d'arte contemporanea a cielo aperto”.
Ma tutto sommato questo decollo slow va bene, ha un senso. Perché permette di capire bene dove prenderà forma e colore questa botta di street art, in quale contesto. Cioè in un punto di Cagliari che tendenzialemte se non sei un ciclista o un antico frequentatore della stadio non conosci e nemmeno intuisci, mentre gli sfrecci accanto sull'asse mediano. L'acqua del canale è verde, con un pesce che ogni tanto fa un guizzo, e c'è un silenzio caldo e stupefatto. C'è una vaga atmosfera da impressionismo inglese, a tratti, e viene da immaginare questo lembo di città con delle panchine su cui leggere un libro, e un modo più facile e intuitivo per arrivarci. Sullo sfondo la geometria bella e screpolata del padiglione Nervi, in lontananza le prime barche di Su Siccu e alle spalle - molto più in là - il parco di Molentargius, dove conviene lasciare l'auto e noleggiare una bici per vedere all'opera gli street artist, che nel frattempo, sono arrivati davvero e hanno cominciato a lavorare.
Questo fine settimana, fino al tramonto di domani, tocca a La Fille Bertha, Ufoe, Conan, Zed1, Tellas e Crisa. Da venerdì 29 alla sera di domenica 31 saranno Neeva, Eisenauer, Daniele Gregorini, Marcello Marinelli, Bof, Enea e Billyandalex.
Il progetto di Urban Center è double face: sulle pareti che guardano l'asse mediano dei murales più immediati, di impatto, pensati per essere visti dalle automobili; su quelle che guardano il canale, opere più meditate, suggestioni più intime. E che si passi in bicicletta o a piedi da un lato, oppure in auto dall'altro, sarà bello regalarsi uno sguardo sull'arte che stagione dopo stagione sta crescendo in questa città.
Ma più bello ancora è passarci in questi giorni e vederla nascere, la Galleria del Sale, con Crisa e Tellas che discutono di scale di grigi sotto ponte Vittorio, e Ufoe che sotto il primo cavalcavia per chi arriva da Su Siccu ridipinge - ecologicamente - sopra un suo vecchio murale. Dall'altra parte del pilastro al lavoro c'è La Fille Bertha, vederla creare è una cosa che dà senso e colore a una giornata.
Celestino Tabasso