IL FUTURO. Il turismo nautico nel destino delle banchine affacciate sul salotto della città
Una concessione unica o la distribuzione dell'area tra più imprese. Quante menti gestiranno la banchina e la parte a mare tra i moli Sanità e Sant'Agostino, attualmente occupate dal grosso dei pescherecci cagliaritani, è ancora tutto da stabilire.
In attesa del trasloco delle imbarcazioni alla nuova darsena, della valutazione dell'area e del relativo bando di gara, un elemento appare già certo: la destinazione al diporto. Il piano regolatore portuale vigente individua infatti nella cosiddetta zona D (quella compresa tra il Molo Capitaneria e la banchina Sant'Agostino) la fetta del porto antico vocata al turismo nautico. In ogni sua forma. Imbarcazioni a vela e motore, stanziali o in transito, armatoriali o appartenenti a società di charter, tutte (sono previsti trecento posti barca totali) graviteranno sul water front, come in ogni città di mare che si rispetti. Con tre obiettivi: integrarsi con le strutture urbane antistanti, offrire a chi arriva la sistemazione più bella e funzionale, infine invogliare i cagliaritani ad appropriarsi del loro porto. Tappa finale, quest'ultima, di un percorso già intrapreso con la realizzazione della nuova passeggiata sulla calata via Roma, con il restyling dello specchio acqueo tra i moli Sanità e Dogana e della Darsena storica.
Nello specifico, si tratterà di convertire i 14.500 metri quadri di superficie acquea abbracciati dal Molo Sanità e banchina Sant'Agostino, quelli che ancora mancano all'appello per il completamento dell'area, con strutture d'ormeggio necessarie a fornire un servizio di alta qualità, nel rispetto dei materiali (prevalgono granito e calcare) e della veste originale della banchina.
Il progetto relativo alla zona D è coerente con la visione ragionata dell'intero porto, dove ogni elemento avrà uno spazio preciso e modulato su esigenze radicalmente diverse: i passeggeri tra la radice del Molo Sabaudo e il Rinascita, dove sarà issato il nuovo Terminal crociere; la nautica di lusso al Molo Ichnusa; le merci e la cantieristica, al Porto Canale e aree limitrofe.
Clara Mulas