L'assessore comunale Anna Paola Loi su L'Unione Sarda di ieri ha spiegato che «non ci si deve preoccupare»: l'ecocentro «non è pericoloso» e «non vi si conferiranno né i rifiuti indifferenziati né quelli organici che potrebbero creare problemi». Comunque, «il progetto preliminare è stato approvato» e i fondi stanziati: «750 mila euro».
Ma un preliminare «non è una scelta definitiva», sottolinea Gianni Chessa, capogruppo dell'Udc in Consiglio comunale, voce critica nella politica cittadina (dopo Paolo Casu del gruppo Misto ed Edoardo Tocco di Forza Italia) sul progetto della Giunta Zedda. «Sapevo che si stava cercando un'area adatta», spiega, «non che fosse stata individuata quella». L'ipotesi non lo vede d'accordo: «Direi che è assurdo». Però il progetto risale al 2009, quando governava il centrodestra con Emilio Floris (e Chessa). «È vero, ma un progetto non è il via alla costruzione. I cittadini non gradiscono gli ecocentri sotto casa. E poi non va bene metterne uno nell'area di San Paolo a ridosso di uno stagno, di impianti sportivi notevolmente frequentati e di una zona per i camper, quest'ultima tra l'altro una mia proposta approvata in Consiglio comunale due anni fa».
La soluzione secondo Chessa potrebbe essere «l'area tra Elmas e Cagliari, facilmente accessibile. È alle porte della città e non disturba la bellezza dei luoghi e la tranquillità del cittadino che ha paura degli odori più che dell'impatto visivo. Sarebbe come avere un grande cassonetto sotto casa». Quindi, «presenterò un'interrogazione urgente perché si spieghino i motivi di questa scelta. Gli ecocentri sono utili ma altrove. Serve buonsenso».
An. M.