Anfiteatro, Tuvixeddu, Exmà, Castello di San Michele, Ghetto degli Ebrei, Mediateca a Ferragosto erano sbarrati. Monumenti e luoghi di cultura comunali, gestiti dall'associazione Camù, inaccessibili a turisti e cagliaritani che avevano deciso di passare nel capoluogo della Sardegna la festa più importante dell'estate. Non è certo un buon preludio per la città che vuole diventare la Capitale europea della cultura. Mancano ancora cinque anni all'appuntamento, ma la competizione è al rush finale e si deciderà tutto nelle prossime settimane.
CHIUSO PER FERIE Venerdì scorso visite vietate al Ghetto degli Ebrei, all'Exmà e al Castello di San Michele. «Ferragosto è un giorno di chiusura previsto dal contratto col Comune di Cagliari», fanno sapere dal consorzio Camù. A influenzare le decisioni sono, come al solito, i soldi. Il Comune, che deve garantire i contenuti, a causa della crisi e dei tagli, ha poche disponibilità economiche. Un aspetto che costringe a ripiegare su mostre ed esposizioni che non hanno la massima attenzione da parte del pubblico. Tradotto, pochi biglietti e scarsi incassi che non consentono di coprire le spese necessarie per pagare gli stipendi ai dipendenti che garantiscono l'apertura. Il problema - aggiungono da Camù - riguarda solo il Ghetto e l'Exmà, al Castello di San Michele presto inizieranno i lavori per la sistemazione del tetto e non sarebbe stato conveniente allestire un'esposizione.
CITTÀ DELLA CULTURA Il Palazzo di Città, la Grotta della Vipera, le Torri di Castello, la Galleria comunale, la Villa di Tigellio: l'elenco dell'assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, si ferma solo per motivi di spazio. «A Ferragosto abbiamo proposto a cagliaritani e turisti un'offerta ampia e poliedrica. Tutti i più importanti siti erano aperti: la città era culturalmente attiva». Gli sforzi sono apprezzabili ma i centri culturali chiusi in piena estate e con una programmazione non all'altezza sono un brutto biglietto da visita. Enrica Puggioni, ieri chiusa in ufficio con la collega Luisa Anna Marras (vicesindaco e assessore alla Programmazione), e Francesca Ghirra (presidente della commissione Cultura), per gli ultimi ritocchi sulla candidatura del 2019, si tiene alla larga dalle polemiche. «Il Comune non vuole interferire sulle scelte dei centri culturali. Il nostro obiettivo è correre assieme per Cagliari capitale della cultura». Per l'Anfiteatro non ci sono scuse, quando sarà disponibile? «Stiamo facendo il possibile per riaprirlo, i lavori sono lunghi e complicati. E si può visitare solo con le guide».
TURISTI SODDISFATTI Dati ancora non ce ne sono ma a Ferragosto la città era invasa dai turisti. Aerei a pieno carico, bike e car sharing a pieno regime, alberghi e B&b colmi. Claudio Dessì, a bordo del calessino Apixedda, ha scorrazzato in lungo e in largo i turisti. Un osservatorio privilegiato il suo. «Pochi italiani ma tantissimi stranieri, soprattutto francesi. La città è bellissima, tutti ci hanno fatto i complimenti. Voglio girarli al Comune e ai commercianti che hanno tenuto aperti i loro negozi. La cattedrale, piazza Yenne, Castello, la Marina sono piaciute. E quest'anno anche i bagni erano puliti».
Andrea Artizzu