La solidarietà non conosce mare, ferie, riposo. Anche questa sera, tra le vie della città, passerà con la sua scia benefica il “Centro di ascolto mobile Unità di strada”. Ovvero un camper adibito all'accoglienza e assistenza dei senza fissi dimora e tossicodipendenti, gestito dalla comunità L'Aquilone. Una costola su quattro ruote del Centro comunale di solidarietà Giovanni Paolo II, coordinato e sovvenzionato dall'amministrazione comunale con il supporto concreto di enti e associazioni di volontariato.
Come ogni sera, anche oggi alle 19 il camper partirà da Elmas, carico d'acqua, bibite fresche, panini. Stasera no, ma due volte alla settimana, a bordo c'è anche la pastasciutta. Tutto destinato ai 120 (ma in coincidenza con gli sbarchi di immigrati, si arriva a 180) tra clochard, tossicodipendenti, persone sole e disperate, più della metà di nazionalità straniera. Che ormai sanno e aspettano, in punti fissi della città, l'arrivo di quei fari e sorrisi. Tutti lì per loro, per offrire un pasto, una parola, l'assistenza igienico sanitaria in caso di bisogno. L'équipe è composta da due psicologi, un operatore socio sanitario, due volontari esperti in tossicodipendenze. In totale, gli operatori del Centro di ascolto mobile sono una quindicina, più gli addetti alla preparazione dei pasti.
Per cinque ore, dedicano attenzioni ed energie alle persone più bisognose. Anche oggi, come ogni giorno tranne la domenica. D'estate come d'inverno, il periodo più critico sotto il profilo climatico e sanitario, quando la solidarietà raddoppia: se qualcuno sta male o non si fa vivo, il camper diventa ambulanza o mezzo di ricerca. Perché nessuno si senta abbandonato.
Clara Mulas