LA STORIA. Quella mattina in via Cocco Ortu l'edificio si aprì alla città
«Buono, vero? Certo, l'ho preso al mercato». Inutile chiedere quale. Per ogni cagliaritano, il mercato per definizione è quello di San Benedetto. Pezzo di storia della città, di pranzi domenicali da generazioni, di chiacchiere tra mamme sotto le sue pareti rosso mattone, è stato costruito alla fine degli anni Cinquanta tra le vie Tiziano e Cocco Ortu, per colmare il vuoto causato dalla contemporanea demolizione del mercato vecchio, nel Largo Carlo Felice.
Inaugurato il 1° giugno 1957, è sviluppato su due livelli di circa 4000 metri quadri ognuno. Il sottopiano è il regno del mare, mentre i reparti ortofrutta, carni, generi vari, alimentari e servizi si dividono il piano superiore. Con la sua superficie e i 236 concessionari, è tra i mercati civici coperti più grandi d'Italia e d'Europa.
Secondo una delle ultime indagini sulla qualità, avviata dal settore attività produttive, rappresenta la struttura di punta nella rete dei mercati civici cittadini: nei giorni di maggior afflusso, martedì e sabato, registra anche 1800 accessi dalle ore 10 alle 11, ovvero la fascia oraria più affollata. I clienti più fedeli? Donne e anziani, soprattutto dopo l'installazione anni fa di scale mobili esterne, spesso oggetto di guasti e relative lamentele. Chi arriva dall'hinterland, e sono tanti, può contare su oltre mille parcheggi tra multipiano e superficie circostante.
Nel tempo, il caseggiato ha retto all'usura grazie a costanti interventi di manutenzione, ordinaria e non. Il più massiccio, nel 2006, ha trasformato l'intero reparto ittico, fiore all'occhiello del commercio alimentare cittadino, tanto da diventare meta turistica. Sistemati i settanta operatori in una tensostruttura in via Bacaredda, nell'arco di sette mesi sono stati rifatti tutti gli impianti, la pavimentazione e illuminazione, i banconi. Tutto nuovo di zecca, senza intaccare lo spirito genuino che si respira tra i banchi.
Cl. M.