Villaggio pescatori, appello per dar lustro alla spiaggia dei cagliaritani
Quindici cantieri per il grande polo della nautica
L'idea esatta su Giorgino la dà il campo di calcio del Villaggio pescatori. Poco più un anno fa, quando spuntò fuori il caso scarichi fognari, - un problemino tutto sommato di poco conto - le difficoltà vennero a galla per via di una triplice competenza che schierava Autorità portuale, Comune e Cacip. Si faticò per risolverlo e trovare un accordo.
Era il passato. Seppur recente.
IL CAMBIAMENTO Così oggi spera, per vedere cambiar volto a questa fetta di Cagliari affacciata a sud-ovest, che i programmi (a cominciare dal Piano regolatore del porto annullato a febbraio dal presidente Napolitano e poi riapprovato dalla Giunta Pigliaru a maggio) insabbiati possano procedere. E mentre i lavori del porto canale sono ripartiti per far crescere gli attuali 2600 metri di banchine, l'Autorità portuale guidata dal capo della Direzione marittima isolana Vincenzo di Marco, nominato commissario in primavera dopo la “caduta” di Piergiorgio Massidda, governa la rivoluzione. Quella che trasferirà al molo di Ponente la zona d'attracco delle navi passeggeri e dove sorgerà anche la nuova stazione marittima.
IL PRP Il Piano regolatore del porto di Cagliari ha anche due altri progetti importanti; l'approdo peschereccio (sorgerà al molo Rinascita dietro il mercato ittico all'ingrosso e costerà 10 milioni di euro) e il distretto dei cantieri. Vale a dire, la cittadella della nautica. Un sogno, quest'ultimo, ideato dal presidente dell'Autority Paolo Fadda, ripreso e fatto proprio da Piergiorgio Massidda e oggi portato avanti con convinzione da Vincenzo di Marco.
L'EX PRESIDENTE «Quei quindici cantieri - dice Massidda - sono realmente la rinascita per Giorgino e per Cagliari. Ne ero convinto allora, ne sono certo oggi. Un impulso per l'economia e posti di lavoro reali, magari proprio per i giovani del Villaggio che la cultura del mare l'hanno respirata da sempre». Una strategia che Vincenzo Di Marco ha condiviso insistendo sulle opportunità, per la città e l'Isola, legate al waterfront.
Qui, insomma, finiranno i cantieri presenti in diverse aree portuali. A questi potranno aggiungersene altri, ancora più prestigiosi per quelle mega imbarcazioni che oggi si servono nel nord della Sardegna e ancora di più a Livorno o anche Antibes.
I DUBBI Al di là dei grandi piani di rilancio, restano le incertezze per la l'altra Cagliari, la spiaggia che fu davvero dei cagliaritani prima che scoprissero il Poetto. Che accadrà al Villaggio pescatori, a quel breve arenile davanti al minuscolo e suggestivo borgo dove vive un centinaio di persone? E ancora, oltre il porto canale, in quel tratto di costa dove insiste il vecchio carcere minorile, la Villa Marongiu, l'antico caseggiato che ospitò una struttura sanitaria? E sulla spiaggia che corre verso Capoterra, dove l'erosione costiera ha divorato negli anni la sabbia e dove il mare, in certi tratti, sfiora ormai la statale 195?
IN RIVA AL MARE Agli stabilimenti balneari sperano davvero che prima o poi si presti attenzione a questo «angolo di città», dove i grossi massi che avrebbero dovuto fermare la «fame del mare» hanno procurato più guai che benefici. Edoardo Tocco, consigliere comunale dell'opposizione, dice che «questa è la vera Cagliari ed è anche qui che bisogna riportare i cagliaritani offrendogli un litorale recuperato e valorizzato». Questione di tempo perché l'abbandono venga lasciato indietro per dar lustro a Giorgino. A quel luogo dove tra breve, il 6 settembre, il villaggio festeggerà ancora una volta la sagra del pesce.
Andrea Piras