Notti colorate, soddisfazioni a metà: "Tanti turisti ma i cagliaritani non comprano"
Le associazioni e le categorie dei commercianti promuovono con riserva la terza edizione delle Notti colorate: bene le attività di ristorazione, meno il settore dell’abbigliamento, tanti turisti in giro. E per la prossima estate si riaffaccia l’idea dei negozi aperti, tutti le sere, dalle 18 a mezzanotte.
CAGLIARI - I turisti non sono mancati, anzi: una fetta delle persone che hanno sciamato tra le vie storiche dello shopping cittadino, nei sette giovedì notte estivi organizzati dal Comune (ultimo appuntamento il 21 agosto), sono stati vacanzieri. Che hanno acquistato nei negozi e contribuito a alzare la media dei coperti di pizzerie e ristoranti. Con la crisi che azzanna alla gola sempre più cagliaritani, chi arriva dal resto del mondo rappresenta una risorsa preziosa, soprattutto per le realtà produttive e economiche locali. E, a quanto pare, una mano d’aiuto è arrivata dal connubio tra cultura e shopping che ha rappresentato il cardine dell’edizione numero tre delle Notti colorate. Tirando le somme, il bilancio è un sorriso a metà. C'è stato il tanto auspicato serpentone di cagliaritani e turisti le strade storiche dello shopping e il quartiere della Marina, ma la celebri “mani senza pacchi” (cioè chi non ha fatto acquisti) non sono mancate tra via Alghero, via Garibaldi e via Manno. Finito l’effetto iniziale dei saldi, una parte dei negozianti ha preferito non proseguire i “giovedì in notturna”. Così, se i voti sufficienti per Notti colorate non mancano, lo sguardo di operatori e rappresentanti dei commercianti punta già dritto all’anno prossimo. L’idea? Una rimodulazione degli orari di apertura a luglio e agosto: serrande alzate più tardi rispetto al previsto e chiusura dei negozi a mezzanotte.
“Vanno fatte delle distinzioni. Le attività di ristorazione hanno lavorato bene, non come le numerose attività di abbigliamento, che hanno beneficiato soprattutto dell’effetto saldi. E’ stata una buona intuizione mischiare l’offerta culturale con quella commerciale, ci siamo scoperti una città turistica con tanti vacanzieri in giro”, esordisce Roberto Bolognese, presidente provinciale di Confesercenti. “Rispetto a qualche anno fa il budget messo dal Comune è nettamente inferiore, si è dovuto fare di necessità virtù”. E’ Bolognese a far riaffiorare il progetto di negozi aperti, in estate, in un orario dove il sole non spacchi le teste di chi, residente o turista, gira per la città. “Dalle diciotto a mezzanotte nei mesi estivi, bisogna tentare, così la città sarà turisticamente più incisiva. Certo, non aiuta la resistenza atavica dei commercianti verso i cambiamenti, devono mettersi in gioco e fare squadra. Tutti uniti potrebbero andare a dialogare con le istituzioni, proponendo questa novità estiva degli orari”.
Un’analisi sulle Notti colorate giunge anche da Franco Fozzi, presidente del consorzio Insieme (che raggruppa le attività commerciali delle vie Alghero, Garibaldi e Manno). “Meravigliato dai tanti turisti in giro, sono un dato positivo. La crisi economica in ogni caso continua a colpirci, una parte dei cagliaritani avrebbe preferito più animazione musicale per le strade, come fino a qualche anno fa. Tanti negozianti sono rimasti aperti perché non è possibile prendersi il lusso di non aprire”. Capitolo legato all’apertura estiva dei negozi tra le diciotto e mezzanotte, Fozzi è chiaro: “Sono favorevole, ma il Comune deve darci una mano nell’organizzazione, promuovendo un referendum tra i negozianti. Se la maggioranza vota a favore dei nuovi orari, la strada è in discesa. Un tentativo era già stato fatto, anni fa, ma era mancata l’unità tra i commercianti”.
Dall’ambiente della politica comunale interviene Pierluigi Mannino, commerciante e consigliere comunale di Patto per Cagliari, che nota “un funzionamento a macchia di leopardo dei giovedì colorati, hanno portato qualche sporadico beneficio solo in alcune strade, ma nulla di clamoroso. Già nel 1999 avevo proposto un’apertura estiva delle attività dalle diciotto a mezzanotte. La categoria dei commercianti deve remare tutta unita nella stessa direzione”, così Mannino, che spera nell’approvazione da parte del Comune, a settembre, della sua proposta di deliberazione per la creazione di una Consulta cittadina delle attività produttive. “E’ uno strumento molto utile per favorire il pieno dialogo tra operatori commerciali e istituzioni”.
Paolo Rapeanu