Controlli a tappeto degli ispettori della Direzione del lavoro: sanzioni per 150mila euro
Blitz in bar e ristoranti: irregolari quattro dipendenti su dieci
L'estate non è solo il tempo della vacanza, ma anche dei lavoratori assunti in nero in locali e ristoranti per pochi spiccioli e senza alcuna garanzia assicurativa. Un fenomeno duro a morire - nonostante le sanzioni sino a 4000 euro per ogni caso scoperto - che coinvolge anche i ragazzini: durante i controlli eseguiti nelle scorse settimane dagli ispettori della Direzione territoriale del lavoro di Cagliari e dai carabinieri del Nil (Nucleo ispettorato del lavoro) a servire ai tavoli di un ristorante italiano è stato trovato anche un minorenne a cui non veniva neppure risparmiato il servizio notturno.
CHIUSI OTTO LOCALI Il bilancio finale è sorprendente e inquietante. Sotto la lente d'ingrandimento sono finiti 14 ristoranti e bar al cui interno lavoravano in tutto 83 dipendenti. Di questi ben 32, cioè il 40 per cento, sono risultati totalmente in nero. Per questa ragione otto attività, più della metà di quelle controllate, sono state chiuse e ai titolari sono state applicate sanzioni amministrative per 150 mila euro. A far la parte del leone, i ristoranti asiatici, soprattutto cinesi e pachistani: cinque quelli a cui è stato notificata la sospensione dell'attività imprenditoriale per aver occupato una percentuale di lavoratori “fantasma” pari o superiore al 20% del totale. Se vorranno riaprire sono obbligati ad assumere regolarmente i dipendenti, versargli i contributi e pagare le sanzioni. Altrimenti non si scappa: non potranno mai più rialzare le saracinesche.
IL DIRETTORE «La nostra attività ispettiva - spiega il numero uno della Direzione territoriale del lavoro Antonio Zoina - è volta ad assicurare, anche in concomitanza con l'incremento delle attività economiche connesso alla stagione turistica, il rispetto della normativa a tutela delle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza». Ma a beneficiarne non sono solo i tanti disoccupati costretti ad accettare un posto in nero pur di guadagnare qualche cosa. «In questi casi - prosegue Zoina - svolgiamo una fondamentale funzione di regolazione della libera concorrenza a tutela degli operatori che rispettano le leggi, perché è chiaro che chi assume in nero e quindi non versa contributi risparmia rispetto agli altri e può far pagare una pizza cinque euro in meno».
L'ATTIVITÀ In blitz sono scattati sempre nelle ore serali e hanno riguardato prevalentemente i ristoranti. Per quattro week-end consecutivi una squadra di otto ispettori della Direzione territoriale, supportata quando necessario dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro che intervengono nelle situazioni più a rischio, ha bussato alla porte degli esercizi, controllando la documentazione e la regolarità della posizione dei dipendenti presenti. «Abbiamo ispezionato 14 attività economiche, di cui 7 gestite da datori di etnia straniera - precisa Zoina - e il tasso di irregolarità riscontrato è stato molto elevato: 8 aziende su 14 (di cui 5 di etnia asiatica) sono risultate non in regola. Inutile aggiungere che l'irregolarità assolutamente prevalente è quella relativa all'occupazione di lavoratori completamente al nero, in mancanza di preventiva comunicazione di assunzione al Centro per l'impiego e in totale carenza assicurativa».
M. Le.