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Ordinanza anti alcol nel centro storico. Dai bar: "Meno gente e affari in calo"

Fonte: web SardegnaOggi.it
11 agosto 2014

 

Ordinanza anti alcol nel centro storico. Dai bar: "Meno gente e affari in calo"
Dopo il divieto anti alcol della Prefettura presenze in calo durante la notte a Marina e Stampace. I pareri nei locali: "Forse l'ordinanza è troppo restrittiva". Tra i titolari dei bar c'è chi riscontra perdite: "Abbiamo un deciso calo dei profitti".



CAGLIARI - A distanza di poco più di un mese dall'ordinanza del Prefetto, che ha vietato nel centro storico la vendita di alcolici da asporto e la detenzione di bevande alcoliche dopo le 22, i commercianti si dividono sull'effettiva efficacia del provvedimento.

La vicenda. Il prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida, per risolvere l'annoso problema di chiasso e sporcizia causato dagli eccessi della "movida" decide, insieme al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, di adottare dei provvedimenti per risolvere la questione alla radice. Così dal 28 giugno fino al 30 settembre dalle 22 alle 6 del mattino un'ordinanza vieta "la vendita per asporto e detenzione di bevande alcoliche e bevande in contenitori di vetro".

L'ordinanza scatena la rabbia degli studenti: "un provvedimento medievale, vogliamo vivere Cagliari", aveva protestato Unica 2.0. Gruppi di giovani inoltre decidono di rispondere con un flashmob chiamato "birre a sfregio", sfidando il prefetto con una serata di protesta proprio nelle ore di divieto. "Se vogliono multarci - si leggeva nel testo dell'evento facebook - facciamoli impazzire. Vieni in San Sepolcro alle 22.01 e stappa una birra. E Non dimentichiamo le buste per i rifiuti: lasciamo il posto splendente".

Dopo questo evento pare che i quartieri di Marina e Stampace si siano svuotati. "Il problema non è comunque risolto - spiega un passante - perchè i giovani si sono spostati in altre parti della città". A distanza di poco più di un mese dal provvedimento molti dei titolari dei locali del centro storico hanno riscontrato un calo dei profitti. Alcuni danno la colpa all'ordinanza, giudicata troppo restrittiva. Ma da un lato qualcuno preferisce così: "meglio cinquanta euro in meno, piuttosto che il chiasso e gli schiamazzi dei giovani ubriachi". Altri invece hanno lamentato la mancanza di controlli specifici. "I vigili si devono limitare a punire chi veramente sporca o disturba, non chi vuole bere una birra in santa pace. La verità è - ha detto un passante - che il problema sta alla radice. Ci vorrebbe più educazione civica nelle scuole".