Maggioranza e opposizione d'accordo: è la strada per contare di più
«È necessario puntare tutto sulla città metropolitana di Cagliari: se Capoterra non dovesse entrare a farne parte, la nostra comunità resterebbe isolata e questo territorio perderebbe importanti finanziamenti».
Durante l'ultimo Consiglio comunale, Efisio De Muru del Pd ha presentato un documento in cui sono stati sottolineati i vantaggi che Capoterra avrebbe entrando a far parte della città metropolitana, il nuovo organo istituzionale previsto dalla legge Delrio varata lo scorso aprile, che ridisegna confini e competenze delle amministrazioni locali. Istituirla ora spetterà alla Regione, che permetterà così ai Comuni di Cagliari e hinterland e ai suoi 400 mila e rotti abitanti di poter contare su un organo di governo locale che dovrebbe migliorare l'efficienza istituzionale e amministrativa e permettere di ricevere con più facilità i finanziamenti comunitari.
IL PROGETTO «L'istituzione della città metropolitana sarà un notevole vantaggio per Capoterra - spiega De Muru - non solo perché il nostro territorio e gli interessi dei capoterresi sono strettamente legati al resto del Cagliaritano, ma anche perché tutti i finanziamenti comunitari passano attraverso le istituzioni locali che governano le aree metropolitane. Pertanto a partire da questa fase di discussione, che porterà il Consiglio regionale a dibattere e a votare la legge che istituirà la città metropolitana di Cagliari, il Comune di Capoterra, anche coinvolgendo i propri cittadini, dovrà svolgere un ruolo da protagonista».
FAVOREVOLE Dice sì all'ingresso tra i Comuni della città metropolitana anche Franco Magi della minoranza. «Da questo progetto dipende il futuro della nostra cittadina - spiega Magi - Capoterra deve assolutamente ritagliarsi una posizione di rilievo e avere potere decisionale: non possiamo restare fuori dallo scacchiere dell'area vasta e dal Porto canale. Solo in questo modo potremo usufruire delle risorse dell'Unione Europea». Marco Zaccheddu, capogruppo del Pd: «Sulla base del criterio della continuità territoriale si dovranno individuare non più di sedici Comuni, un territorio omogeneo che non può andare oltre l'hinterland». Leopoldo Marrapese: «La pianificazione urbanistica, lo sviluppo turistico ma anche le iniziative di carattere sociale avranno un'unica regia. Progetti come la metropolitana leggera possono essere portati avanti solo in maniera sinergica».
Ivan Murgana