Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un caffè letterario nell'ex Palazzo civico

Fonte: L'Unione Sarda
26 gennaio 2009

Castello. Il quattro febbraio l'inaugurazione dell'edificio che per secoli ha ospitato il Municipio

Le sale affidate per tre mesi ai gestori della Passeggiata coperta

I lavori iniziati nel 2006 sono costati al Comune tre milioni e mezzo di euro. Gestione alla Blu pegaso.
Il 4 febbraio la metamorfosi sarà completata. L'ex Palazzo civico di Castello verrà riconsegnato alla città e destinato alla cultura. Sale, impianti, arredi, soffitti. Tutto è pronto in quei 1700 metri quadri, disposti su quattro livelli, che si affacciano sulla cattedrale e che nel tempo sono stati prestati anche al conservatorio di musica. Mostre, esposizioni e un caffè letterario faranno rivivere un edificio che sino a tre anni fa era poco più che un rudere pericolante, senza solai.
I sette gradini dell'ingresso principale introducono in un'atmosfera d'altri tempi. Il silenzio del quartiere avvolge ogni centimetro, il passato del capoluogo riemerge prepotentemente.
LA STORIA Un carteggio reale, custodito nell'Archivio storico, fa risalire la data di nascita dell'ex Casa di città al 9 ottobre 1331. Alfonso IV accolse le richieste dei consiglieri e dei nobili cagliaritani per una sede per le loro sedute. Di quell'edificio dall'architettura aragonese non è rimasto niente, se non la lapide dedicata a Carlo V. Per avere riferimenti architettonici certi è necessario un salto in avanti di oltre quattro secoli, quando (siamo nel 1787), dopo una breve parentesi austriaca, venne ristrutturato. Rimesso in sesto secondo lo stile piemontese. Di quel periodo fa bella mostra la lapide, sul portone che si affaccia sull'ingresso principale della cattedrale, con lo stemma concesso a Cagliari da Carlo Emanuele III: due croci sabaude, due castelli inquadrati, due tritoni laterali (al posto dei grifoni), la corona marchionale sopra e il mare sotto. Ma non fu il degrado a far correre i rischi più seri all'ex palazzo civico: nel 1906 l'edificio rischiò di essere devastato durante i moti popolari per gli aumenti dei generi di prima necessità. In quello stesso anno iniziò il declino della struttura. Nel 1899 il Consiglio aveva dato il via alla costruzione del nuovo municipio di via Roma, anche perché Castello aveva perso il ruolo di centro economico e politico della città. Quelle ampie stanze vennero occupate per oltre mezzo secolo dagli allievi della casa della Musica, nel 1922 ne prese possesso l'istituto civico musicale che nel 1931 divenne liceo musicale e nel 1939 conservatorio. Tale rimase sino al 1970 quando venne inaugurata la struttura di via Bacaredda. Da allora è chiuso.
IL RECUPERO I lavori per il recupero sono iniziati nel 2006 e sono costati circa tre milioni e mezzo di euro. «Un parto travagliato», ammette l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai. «Durante gli scavi sono stati scoperti reperti e manufatti di importante valore archeologico. I ritrovamenti ci hanno imposto la revisione dei progetti con conseguente proroga dei tempi di consegna». Ma che destinazione avrà l'ex palazzo civico? L'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini e la dirigente Ada Lai sembrano avere le idee chiare. «Dopo l'inaugurazione, che sarà celebrata con un concerto dei musicisti del conservatorio, il sottopiano, di circa 279 metri quadri, sarà suddiviso in due parti: impianti e deposito e sala espositiva. Il piano terra (308 mq) ospiterà un book shop, una caffetteria e sale espositive. Nel primo piano (267 mq) saranno ospitate mostre ed esposizioni. Nel secondo piano (296 mq) sono stati realizzati uffici e ambienti riservati al controllo dei sistemi di sicurezza». Chi governerà gli spazi espositivi e il caffè letterario? «La conduzione sarà affidata per tre mesi a chi sta gestendo la Passeggiata coperta, cioé la Blu Pegaso», afferma Ada Lai. «Sarà un periodo di sperimentazione necessaria, poi bandiremo una regolare gara d'appalto».
LA PROVOCAZIONE Nei progetti di Pellegrini c'è un Castello senza auto. «Ovviamente fornendo valide alternative ai cagliaritani», spiega l'assessore. Una rivoluzione che passa per piazza Palazzo. Ma servono soldi. «Per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sarebbe opportuno abbandonare l'idea del Betile e impiegare quei fondi per il recupero istituzionale della piazza».
IL SINDACO Emilio Floris alza lo sguardo verso i soffitti. «Questa Cagliari è tutta da scoprire. Abbiamo deciso di recuperare un pezzo di storia del capoluogo e inserirlo nel mosaico delle Città regie. Il turismo d'eccellenza è un settore trainante dell'economia. Dobbiamo diventare un punto guida nel terziario avanzato e creare opportunità di lavoro e sviluppo per le imprese cagliaritane».
ANDREA ARTIZZU

26/01/2009