Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La protesta dei residenti Inquilini sfrattati dalla casa-albergo di via Tiepolo

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2014

 

Le lettere di sfratto sono già arrivate: manca il certificato di prevenzione incendi, la casa-albergo di via Tiepolo deve essere liberata. La decisione del Comune di “sospendere le attività per provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria”, era stata annunciata il sei giugno. Qualche giorno fa sono arrivate le notifiche.
Gli inquilini non ci stanno, si sono rivolti a un avvocato e hanno ottenuto un provvedimento del giudice. Nel frattempo tengono strette le chiavi dei mini-appartamenti nel palazzone grigiastro nella parte bassa di Mulinu Becciu.
«Se prima non ci assegnano un'altra casa non ci spostiamo da qui», annuncia Antonella, 49 anni, cagliaritana, senza lavoro e con una figlia a carico. Sono in tutto 26 famiglie, qualcuno, come Antonella, abita nella struttura comunale dal 2003, altri anche da prima. «Ci hanno detto che a ogni famiglia verranno offerti tra i mille e i seimila e cinquecento euro all'anno per sostenere eventuali canoni d'affitto», raccontano. Ma la soluzione proposta da Palazzo Bacaredda non sembra andargli bene. «Sono contributi che ci verrebbero assegnati al massimo per due anni, dopo ci ritroveremo per strada». Centodue inquilini spalmati tra le 36 stanze dai dieci ai venticinque metri quadri della struttura comunale. Alcuni avrebbero diritto a un alloggio nelle case parcheggio o nelle abitazioni popolari, ma i posti non bastano. E quando si liberano la lista d'attesa è lunghissima. Così la permanenza in via Tiepolo quasi sempre si prolunga, arrinvando a superare i due anni consentiti.
Sara Marci