Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un tram lungo cent'anni

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2014

La storia secolare della tramvia scorre parallela con quella della città

Dal battesimo del 1893 all'ultima corsa nel 1973 


Gli sbuffi di vapore si levarono alti nel cielo con irrispettosa baldanza. Prima sommersero le ghirlande, poi il lungo striscione sistemato sul convoglio da un gruppo di intrepide signore. La scritta bene in vista nello striscione non augurava un generico e cauto buon viaggio ma confessava un sentimento: “W il Re”. Era il 2 settembre 1893, giornata storica per la città. La folla e le autorità radunate davanti alla locomotiva e ai vagoni applaudirono, le dame trattennero con calcolato tempismo le lacrime e attesero il via dopo aver ascoltato la marcia trionfale eseguita dalla banda cittadina. Quando il “si parti” arrivò forte e chiaro, il tram a vapore si mosse da via Roma (all'altezza del mercato vecchio) e iniziò il suo primo viaggio: da Cagliari verso la stazione di Pirri, poi Monserrato, il rettilineo alberato verso Selargius, Quartucciu e il capolinea di Quartu Sant'Elena. Centoventuno anni da allora. Un'eternità. Per ottant'anni il tram (nel 1973 la soppressione dell'ultima linea verso il Poetto) ha punteggiato la città di vagoni e binari, ha segnato - con i suoi rumori, odori e orari lungo le quattro linee urbane e due extraurbane - la vita di generazioni di cagliaritani e residenti nei centri dell'hinterland. La sua rete era talmente ben fatta che oggi, a distanza di quarantun anni, il Comune progetta una seconda linea della Metro di superficie (dopo quella inaugurata nel 2008 da piazza Repubblica a Monserrato nel 2018 dovrebbe essere operativa qualla da piazza Repubblica a piazza Matteotti passando per via Dante, Bonaria e via Roma) sul tracciato della vecchia tramvia.
AMBIENTE La graduale sostituzione dei tram a partire dalla metà del Novecento (i primi a vapore proposti dall'imprenditore Luigi Merello furono sostituiti nel 1930 da quelli elettrici della società tramviaria di Amsicora Capra) con i filobus e poi con gli autobus obbedì a logiche economiche messe poi in discussione dalla necessità di un maggiore rispetto dell'ambiente.
LA RIVOLTA Certo è che la storia dei tram ha attraversato oltre un secolo di vita dei cagliaritani. Rapporto non sempre sereno. Nel maggio del 1906, nel pieno di una rivolta popolare (braccianti e operai protestavano per le tasse e il costo eccessivo del pane) diverse vetture furono gettate in mare e i binari rimossi. L'attività riprese nel gennaio del 1907. Altra paralisi del servizio nel 1943, dopo i bombardamenti. Con la vettura numero 22 si riprese l'attività nel febbraio del 1944: prima fino a San Mauro, successivamente fino a piazza Garibaldi. A novembre furono messe in esercizio due linee urbane: da piazza Yenne a Sant'Avendrace e da via Roma a via San Benedetto. Seguì il ripristino del servizio tra piazza Garibaldi e Buoncammino e verso il Poetto.
I BUS Nel 1950 ci fu l'inaugurazione delle prime linee di autobus, nove anni dopo - primo atto del declino imminente - la chiusura della tratta per Quartu, sostituita con una filovia. La Società Anonima Tramvie della Sardegna (1915-1967) acquistò nuovi tram e prolungò la linea del Poetto ma nel 1961 soppresse il tratto da Selargius a Quartu, due anni dopo anche l'esercizio tra Monserrato e Selargius. L'Act (consorzio costituito dai comuni di Cagliari e Quartu e dalla Provincia) cancellò la linea “M” nel 1971 e il 17 novembre 1973 quella per il Poetto. Finì un'epoca. Dalla Società Strade Ferrate del Campidano (società di Merello rilevata nel 1911 da Capra) al Ctm il viaggio nel tempo è lungo. Quel che resta, nelle menti di generazioni di viaggiatori, sono suggestioni e vaghe nostalgie che da qualche anno la Metro tenta di far dimenticare.
Pietro Picciau