L'INDAGINE. A Cagliari 76,8 euro per ogni patentato e Nuoro si ferma a 6,3
Introiti in calo anche in Sardegna: solo 11 milioni Una voce preziosa per i bilanci comunali, un'entrata su cui contano sempre di più le amministrazioni, quasi fosse una tassa, per rimpinguare le magre casse del Comune. Odiate dagli automobilisti, le multe sono sempre state una fonte di “ricchezza” per gli enti locali, sebbene la crisi degli ultimi anni abbia alleggerito gli introiti (nel 2013 i verbali delle contravvenzioni hanno portato ai Comuni poco meno di 1,4 miliardi in Italia e 11,4 milioni in Sardegna) e reso più aleatorie le speranze dei sindaci. Così, spulciando la classifica del Sole 24 Ore, si scopre che Milano, con l'incasso record di 132 milioni di euro e passa (ossia 170,5 euro per patentato), si guadagna il titolo di “capitale delle multe”; al contrario di Caserta, con appena 60 centesimi sborsati da ogni automobilista residente, per un totale di 24mila euro.
LA CLASSIFICA Ma se sul podio ci sono le città del nord (Firenze al secondo posto, terza Bologna) nella parte alta della graduatoria figura anche la Sardegna, con Cagliari che incassa grazie alle infrazioni dei “suoi” automobilisti 76,8 euro per patentato, vale a dire un totale di quasi 7 milioni e mezzo, conquistando il diciottesimo posto della classifica nazionale. Dall'altra parte della barricata Nuoro, che mette in cassa poco più di 139 mila euro all'anno, occupando solo gli ultimi posti della graduatoria del Sole24Ore (104 su 107, visto che dall'Aquila non arriva alcun dato) con appena 6,3 euro a patentato. A metà classifica gli altri due Comuni capoluogo di provincia, Oristano, sessantaduesima con incassi totali pari a circa 792 mila euro (ovvero 41 euro per ciascun atomobilista), e Sassari (sessantatreesima) dove le violazioni del codice della strada valgono 39,9 euro a ciascun patentato, complessivamente poco più di tre milioni.
CASSE PIÙ VUOTE Interessante il confronto degli incassi tra il primo semestre 2013 e lo stesso periodo del 2014. È da questi che si evince il taglio dei proventi comunali derivanti dalle multe, per i più svariati motivi. La crisi indubbiamente ha influito sulle abitudini dei cittadini indotti a risparmiare anche sui consumi dell'auto. Ma il calo degli importi, come ricorda il comandante dei vigili urbani di Cagliari, Mario Delogu, è stato anche determinato dal decreto che prevede la riduzione del 30 per cento della sanzione se viene pagata entro cinque giorni dalla sua comminazione. Uno sconto offerto agli automobilisti, di questi tempi, più che mai alla ricerca di risparmio. Ma anche uno dei motivi che ha portato al calo delle entrate un po' in tutta Italia. Ci sono Comuni che hanno subito una drastica riduzione, fino all'84.38%, come Palermo, o il 54% come Bari. E tra le grandi città, Roma batte Milano: la prima si ritrova in classifica con un taglio record del 43%, Milano di appena il 7%. Genova è l'unica nella quale gli incassi sono aumentati (+1,8%).
CAGLIARI DIMEZZA Tra i municipi con maggiori perdite di guadagno c'è Cagliari che vede un taglio del 46,08% degli incassi, tanto sono diminuiti negli ultimi due anni: se nei primi sei mesi dello scorso anno il Comune era riuscito ad assicurarsi più di tre milioni e 700 mila euro con le infrazioni degli automobilisti, nello stesso periodo di quest'anno mette in cassa una cifra quasi dimezzata, non arrivando neppure a due milioni. Un calo che il sindaco Massimo Zedda corregge («la flessione c'è stata ma non così consistente») ricordando, tra l'altro, che nei primi sei mesi 2013 sono stati spediti i solleciti per il pagamento delle sanzioni inevase scadute a quella data.
I MOTIVI DEL CALO C'è però un dato che il sindaco ricorda e che potrebbe migliorare i conti del Comune capoluogo della Sardegna: nel 2013 sono aumentati i varchi del centro storico (da due a sette) e le multe per gli automobilisti che hanno infranto il divieto delle Ztl sono salite, rispetto al 2012, da 5 a 32mila. A monte è innegabile che ci sia la crisi economica, che ha cambiato alcune abitudini dei cagliaritani. «È aumentato», osserva Zedda «l'utilizzo del mezzo pubblico, come dimostrano i dati sui veicoli che quotidianamente entrano in città. Trend che ha avuto sicuramente un impatto sulle contravvenzioni». È andata così, dunque, sulle strade dell'Isola. Al di là di tutto, il consiglio di non commettere infrazioni vale ancora, pena, nei casi più gravi, la sospensione della patente o la confisca dell'auto. Pazienza se i Comuni ci perdono. A pensarci bene, è l'unico caso in cui il cittadino che non paga è perfettamente in regola con la legge.
Carla Raggio