Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Morte al mercato, appello respinto

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2009

Operatore ucciso dalla leptospirosi, confermate le condanne ai due funzionari comunali



Giovanni Musu e Sergio Spiga avrebbero potuto evitare la morte del pescivendolo Enrico Corda, morto quasi otto anni fa per una leptospirosi contratta tra i banchi del mercato di San Benedetto, dove lavorava: il primo collegio della Corte d'appello di Cagliari ha confermato ieri la decisione dei giudici di primo grado.
LA SENTENZA Il virus che nel settembre del 2001 uccise l'operatore, contagiò altri colleghi e scatenò il caos nel mercato, diffuso perché, secondo le accuse, chi doveva far rispettare le norme igieniche tra i box era venuto meno al suo compito. Ecco perché della morte di Enrico Corda sono stati ritenuti direttamente responsabili il dirigente del servizio Annona e il direttore del mercato, condannati a otto mesi di reclusione ciascuno. L'unica modifica alla sentenza di primo grado riguarda la querela per lesioni presentata da Francesco Corda: la denuncia non venne fatta in maniera tempestiva. Rimane la provvisionale concessa alle parti civili (rappresentate dall'avvocato Anna Maria Busia) di 50 mila euro per moglie e figlio di Corda, 25 mila per i genitori del ragazzo morto, 10 mila al fratello e 40 mila per gli altri due operatori del mercato colpiti dalla malattia.
LA LEPTOSPIROSI Corda morì a trent'anni per una leptospirosi diagnosticata quando ormai non respirava più. Il padre si era ammalato l'anno precedente e altri due pescivendoli erano stati contagiati nello stesso periodo. Colpa, secondo il pm, di un mercato in condizioni disastrose: all'esterno erano in corso i lavori per il rifacimento delle fogne e all'interno della struttura l'acqua non defluiva ma ristagnava, creando le condizioni perché si diffondesse il virus. Musu e Spiga sapevano della presenza dei topi: il direttore ordinò la derattizazione e la chiusura del mercato per 3 o 4 giorni.
LA DIFESA La tesi dei difensori è sempre stata diversa: i loro assistiti non potevano imporre la chiusura del mercato, e poi il mantenimento delle condizioni igieniche spettava alla Asl, che invece in quegli anni segnalò solo alcune piastrelle mancanti, nulla più. Inoltre Corda avrebbe potuto contrarre la malattia a casa, mentre spurgava un pozzetto fognario.
MICHELE RUFFI

23/01/2009