Rassegna Stampa

Il Sole 24ore

L'ora dell'inflazione europea

Fonte: Il Sole 24ore
23 gennaio 2009

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Testata: Il Sole 24 Ore Data: 23/01/09
Autore: Giorgio Pogliotti Pagina: 2-2
Sezione: In primo piano

Nel riassetto doppio livello e incentivi per la contrattazione decentrata


ROMA
Un modello unico per pubblico e privato, con contratti di durata triennale. Insieme ad incentivi per favorire lo sviluppo della contrattazione decentrata. Ed aumenti non più legati all'inflazione programmata, ma ad un indice previsionale, depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. Con la possibilità di recuperare gli eventuali scostamenti tra l'inflazione prevista e quella reale.
Sono i principi chiave dell'intesa sulla riforma dei contratti firmata ieri sera a Palazzo Chigi tra Governo e parti sociali (con l'esclusione della Cgil) che segna il definitivo superamento dell'accordo del 23 luglio del 1993, dopo diversi tentativi andati a vuoto. L'intesa che si applica sia per il comparto privato che per quello pubblico, avrà carattere sperimentale. Se quindici anni fa la priorità era il contenimento dell'inflazione, questa volta l'obiettivo è il rilancio della crescita economica attraverso l'incremento della produttività, e insieme ad essa, delle retribuzioni. Il baricentro, quindi, si sposta sulla contrattazione di secondo livello che collega gli aumenti economici al raggiungimento di obiettivi di produttività.
L'impegno è di incrementare e rendere strutturali gli incentivi fiscali-contributivi che possono contribuire alla diffusione della contrattazione decentrata. Va ricordato che nella Finanziaria è già prevista la cedolare secca al 10% degli aumenti legati al premio di produttività. Nel settore pubblico l'incentivofiscale-contributivo è concesso in modo graduale, «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica», ai premi legati al raggiungimento di obiettivi di miglioramento della produttività e dei servizi offerti. Con accordi ad hoc le piccole imprese possono prevedere condizioni specifiche che meglio si adattano alle loro caratteristiche dimensionali. Per rendere effettiva la diffusione del secondo livello, inoltre, si potranno individuare in successivi accordi le soluzioni più idonee, anche adottando elementi economici di garanzia nei contratti nazionali (i metalmeccanici, ad esempio, hanno un meccanismo perequativo per garantire gli aumenti nelle aziende prive di contrattazione decentrata).
Se l'assetto della contrattazione è confermato su due livelli, gli aumenti del contratto nazionale sono legati all'andamento del nuovo indice previsionale costruito sulla base dell'Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato, elaborato da Eurostat), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici impor-tati, che sarà elaborato da un soggetto indipendente. Le parti verificheranno periodicamente se esistono scostamenti tra l'inflazione prevista e quella reale (sempre al netto dei prodotti energetici importati), in modo da garantite entro la vigenza contrattuale il recupero del differenziale.
Anche nel comparto pubblico – dove saranno sempre i ministeri competenti, previa concertazione con i sindacati, a definire le risorse per gli incrementi salariali entro i limiti stabiliti dalla Finanziaria – sarà assunto come riferimento l'indice Ipca, al netto dei prodotti energetici importati. La verifica, in questo caso, sarà fatta alla scadenza del triennio contrattuale, e il recupero avverrà nel successivo triennio «tenendo conto dei reali andamenti delle retribuzioni di fatto nell'intero settore».
Un ruolo importante è affidato alla bilateralità che potrà gestire servizi integrativi di welfare, attraverso la contrattazione collettiva. Contro il rischio di un eccessivo prolungamento delle trattative per i rinnovi contrattali – che contribuisce alla perdita del potere d'acquisto – con intese specifiche verranno individuati i tempi per la presentazione della piattaforma sindacale e per l'avvio del negoziato: al rispetto dei tempi è condizionata l'attivazione di un meccanismo che garantisce una copertura economica dalla scadenza del contratto precedente. Durante il negoziato dovrà essere assicurata una tregua sindacale. È prevista anche una clausola di opting-out,
sul modello di quanto accade in Germania o in Italia in alcuni settori come la chimica: in situazioni di crisi, o per favorire lo sviluppo economico e occupazionale, le parti potranno accordarsi e derogare su singoli istituti economici o normativi dei contratti nazionali, anche in via sperimentale o temporanea. Novità anche per la rappresentanza: dovranno essere definite entro 3 mesi nuove regole in quei comparti che ancora non se le sono date, anche utilizzando la certificazione Inps dei dati di iscrizione al sindacato. Il documento, infine, contiene un impegno a ridurre l'alto numero di contratti nazionali.
TRA LE NOVITÀ
I rinnovi avranno una durata di tre anni, il modello sarà unico per i comparti pubblico e privato e avrà carattere sperimentale
L'ADEGUAMENTO DEI SALARI
Aumenti non più legati alla «programmata», ma a un indice Ue depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati