Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, assalto ai parcheggi

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2014

Impossibile dopo le dieci trovare un posteggio libero da Marina Piccola all'ex ospedale

Caos e soste selvagge lungo il grande cantiere sul lungomare


Se esistesse prescriverebbe un solo consiglio, riservato ai più decisi: parcheggiare all'alba. Nell'immaginario (ma non troppo) manuale di sopravvivenza per un'estate al Poetto, l'aspirante bagnante non troverebbe alternative. Se non quella proposta a chi scegliesse di arrivare in spiaggia con comodo e rilassato: salire sul bus di linea e scendere in una delle fermate del lungomare, attualmente sconvolto dai lavori di riqualificazione. Soltanto così potrebbe sperare di trovare uno spazio per l'ombrellone e godersi un po' di mare.
AUTO INVADENTI Sabato rovente al Poetto: arenile gremito, nessun parcheggio libero fin dalle 10. Dall'area soste di Marina Piccola fino al Marino e oltre inutile illudersi di trovare un varco qualsiasi. Ogni angolo - compresi gli spazi riservati alle moto e alle bici - è occupato da auto invadenti e onnipresenti. Dalla prima fermata a via Gorgona, dove c'è la svolta obbligata a sinistra, è un teoria di lamiere bollenti. Le auto fanno da barriera di protezione ai bagnanti che occupano ogni centimetro di arenile. Un tizio, giovane e smilzo, ha l'aria di pensare a tutt'altro che alla calura: solleva il tergicristalli delle auto e infila un volantino pubblicitario con una promessa mirabolante: “Diploma in un anno”. In spiaggia tutto normale, il mare ha finalmente il colore verde-azzurro del mare, e a fare lo slalom tra i bagnanti accaldati si susseguono nell'ordine: tunisini con la cesta di “cocco bello”, sardi con le granite, senegalesi con borse similpelle e vestiti “di marca”, nigeriane addette alle treccine e cinesi specializzati in massaggi.
CAOS Nell'area vicina al cantiere del Comune, impegnato da febbraio nei lavori di riqualificazione del lungomare, c'è la prevedibile confusione. Nel lato mare, accanto ai chioschi, nessun varco disponibile. Ciclisti e scooteristi infilano bici e moto dove capita: i loro parcheggi sono occupati dalle auto. Una pattuglia di vigili passa, vede, tira dritta.
Di fronte al cantiere transennato (cominciano a vedersi i futuri marciapiedi) urla e rumori dall'interno dell'ex ospedale Marino. I passanti, intimoriti più che incuriositi, affrettano il passo e tirano dritti verso la spiaggia. Tutt'attorno sporcizia, detriti. E parcheggi selvaggi. Stesso scenario nel vicino ex pronto soccorso, occupato da chissà chi.
A mezzogiorno situazione stabile. Nel senso che nessun automobilista-bagnante ha lasciato la postazione, e gli aspiranti bagnanti che hanno rinunciato al bus Ctm vagano ancora con le loro auto a caccia di un buco qualsiasi dove fermarsi.
Pietro Picciau