Piccola città
Claudio Cugusi
Che sotto piazza d’Armi ci sia un lago d’acqua dolce lo sanno anche i bambini di Termini Imerese. Che quel lago sia chiamato dagli speleologi “grotta della frana” è già meno noto. Ma c’è sempre una ragione dietro i nomi e dietro le cose. Chi abita in via Peschiera e via Goito, cioè alla facoltà di Ingegneria, dall’agosto scorso deve fare i conti con un fiume che cammina per Cagliari consumando lentamente tutto ciò che incontra. Dalle parti di piazza d’Armi un residente, giusto per capire, ha visto la sua auto nuova di pacca inghiottita dall’enorme voragine; gli altri contano ancora le crepe, le infiltrazioni e i danni ai palazzi. E in più, quando tira vento, non possono aprire la finestra: pochi amano l’odore di una fogna provvisoria, realizzata in superficie. Ora, il fatto è che da mesi Comune e Abbanoa si rincorrono sulle responsabilità: uno scrive per chiamarsi fuori e l’altro risponde declinando l’invito a saldare. La storia della musica insegna che ogni balletto è diviso per tempi e atti ma alla fine il pubblico va a casa. Questo balletto, invece, sembra non finire mai. E soprattutto il Comune non ha ancora detto come intende risolvere una volta per tutte i problemi di via Peschiera e dintorni. Una guaina speciale da spalmare sottoterra? Intanto gli esiti dello studio commissionato all’Università dall’assessore alla Pianificazione servizi non li conosce nessuno. Cosa c’è scritto in quella cartella? E soprattutto: quale destino attende chi abita sopra il lago d’acqua dolce? Non chiediamo molto, giusto qualche risposta.
*Giornalista