Decisione comunicata via mail: rivolta contro i vertici, i frondisti puntano alla sfiducia
Salta l'assemblea per approvare l'assestamento di bilancio
I sei rappresentanti della Confindustria non si sono presentati (per «improrogabili concomitanti impegni», come da comunicato nel quale si esprime anche «la propria contrarietà» all'approvazione di due punti all'ordine del giorno). Così anche i sedici del “Comitato rinnovamento Confcommercio” e il presidente della Fiera Ignazio Schirru. Ventitré componenti sui trentadue di Consiglio e Giunta della Camera di Commercio la cui riunione era stata convocata per ieri pomeriggio. Decisione presa per far mancare il numero legale in un'assemblea che si annunciava infuocata, visti gli ultimi avvenimenti: lo scontro coi dirigenti dell'ente e l'apertura di un'inchiesta sulle spese da quest'ultimo sostenute nel 2013 per piante, consulenze e incarichi esterni senza bando di gara, secondo i revisori. Ma l'incontro in realtà neanche è cominciato, perché i vertici camerali dieci minuti prima dell'avvio dei lavori fissati per le 15,30 hanno spedito una email a tutti annunciando la cancellazione dell'appuntamento. Ed è scoppiato un putiferio, con al centro il presidente Giancarlo Deidda e il segretario generale Luca Camurri.
Ieri nelle intenzioni sarebbe dovuto essere approvato l'assestamento di bilancio, e forse proprio il rischio di non centrare l'obiettivo potrebbe aver spinto verso il rinvio dei lavori. Di certo l'assenza di Confindustria e di parte di Confcommercio fa parte di una precisa «strategia politica», hanno sottolineato i protagonisti. «Giunta e presidente hanno un ruolo egemone», ha aggiunto Bolognese, presidente della Confesercenti, «Deidda non gode più della mia fiducia. Fanno i bandi spacciandoli per aiuti alla comunità e poi partecipano le sue aziende. Un chiaro conflitto di interessi. Potendo, gli voterei la sfiducia». Potrebbe accadere in tempi brevissimi.
A questo punto infatti il prossimo passo potrebbe essere l'autoconvocazione del Consiglio (nello statuto della Camera di commercio è previsto che lo chieda un terzo dei componenti) con una successiva raccolta di firme per sollecitare la verifica di maggioranza interna all'ente. Contemporaneamente è già allo studio un documento definito «durissimo» dai frondisti nel quale si chiederà la votazione di fiducia per il presidente e il segretario. In caso di sfiducia, entrambi decadrebbero. Una resa dei conti che arriverà celermente. Forse tra una settimana.
Intanto i componenti del comitato Rinnovamento della Confcommercio (il cui presidente, in proroga da anni, è lo stesso Deidda), dopo vari dinieghi hanno nuovamente chiesto l'accesso agli elenchi degli associati e al registro dei verbali e delle delibere di Giunta e Consiglio di Confcommercio: per «verificare la congruità dei dati iscritti in bilancio con il numero degli associati» e perché «in previsione della convocazione dell'assemblea per il rinnovo delle cariche sociali dobbiamo fare la campagna elettorale. E dobbiamo sapere con chi. Come lo sa il presidente».
Andrea Manunza