In pochi anni Marcello Nardis è diventato un punto di riferimento per l'esecuzione in Italia del repertorio liederistico.
In pochi anni Marcello Nardis è diventato un punto di riferimento per l'esecuzione in Italia del repertorio liederistico. Il tenore, che le riviste specializzate definiscono " il Wanderer italiano" a dispetto della giovane età, da qualche tempo si dedica anche a brevi periodi di insegnamento che riscuotono ovunque grande consenso.
«Questa bella ed intensa occasione musicale è la continuazione di un percorso intrapreso nel corso di una felicissima master class svolta lo scorso anno accademico presso il Conservatorio di Cagliari. Il lavoro compiuto con gli allievi ha fatto sì che essi stessi si organizzassero per un mio ritorno 'estemporaneo' che, per tutta una serie di impegni, non poteva avere luogo prima di questa settimana di luglio; già a conclusione delle lezioni in classe, in un momento dell'anno in cui ci si aspetterebbe di pensare più alle vacanze che a una 'full immersion' nel repertorio. Gli allievi del conservatorio hanno organizzato tutto nel dettaglio. Sono felice di questa fiducia cui sento di corrispondere un impegno massimo e, quanto più possibile, infaticabile. La responsabilità di richiamare l'attenzione su contenuti, interpretazione, prassi, in una sola parola, 'insegnare', deve costituire sempre una grande responsabilità per chiunque vi si accinga e la necessità di mettersi in gioco in prima persona. Lavorare con giovani colleghi preparati ed interessatissimi non può che essere estremamente stimolante: cerco di mettere a disposizione la mia esperienza sul campo, le mie ore di volo, gli incontri professionali e quelle collaborazioni che sono stati determinanti nell'ambito di un repertorio solitamente non così frequentato in Italia. Voci generosissime, ognuna delle quali con più di una peculiarità vincente. Timbro, estensione, agilità, morbidezza. Ma, specialmente, tutte sostenute da una vivida intelligenza musicale. In una terra, questa, che ha una sua solida tradizione operistica. Penso ai leggendari tenori de Candia (Mario), De Muro e Manurita, alla stessa Carmen Melis, ma anche alle grandissime Bernadette Manca di Nissa, Giusy Devinu ( che conobbi alla Scala) ed Elisabetta Scano, assoluti punti di riferimento per tutti noi, fino ad arrivare ai cantanti miei coetanei come Francesco Demuro, che è un magnifico tenore e il soprano Francesca Sassu, eccellente artista con cui ho avuto la fortuna di cantare Boris alla Fenice e Oberto in Giappone. Le faccio ancora altri nomi e sono quelli dei protagonisti del concerto di martedì 22 luglio, caratterizzato da un programma tanto vario quanto accattivante. Alice Serra, Elena Schirru, Mauro Secci, Silvia Arnone, Stefano Pili, Francesco Leone e Valentina Marghinotti saranno accompagnati da Marco Schirru. Sono artisti giovanissimi ma talentuosi, alcuni dei quali già scritturati dal Lirico proprio in questi giorni. Ed è una grande cosa questa, secondo me. A Cagliari sembra realizzarsi quella che dovrebbe sempre essere la sinergia tra accademia e mondo del lavoro, tra il Conservatorio, cioè, e il Teatro, in una dimensione di continuità proficua - nello specifico anche sottolineata da una così evidente contiguità architettonica - affinché l'artista cresca nell' alveo di un rapporto virtuoso e pienamente legittimato tra entrambe le Istituzioni. In un momento tanto delicato come questo per l' Italia, Cagliari potrebbe considerarsi un modello, anche a livello internazionale, di vera 'città' della musica.».